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Una conferenza stampa con un assurdo fuori programma quella andata in scena in Lega Calcio. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è intervenuto su vari temi riguardanti il calcio ed in particolare il suo club, prima di far ascoltare ai presenti la telefonata di un tifoso che lo minacciava di morte: “Vivo sotto scorta, subisco minacce di morte 50-80 volte al giorno. Ecco, questo è un tifoso. Pronto? Ah, sei un tifoso della Lazio. Perché non dici come ti chiami? Devo lasciare la Lazio il prima possibile? Lei ci sta rovinando (voce del tifoso, ndr). Ah, sei un ragazzo normale…Non sanno che più mi minacciano e più divento freddo e razionale“.

Lotito poi dice la sua sulla partenza di Hernanes. Un’operazione di mercato contestatissima da una buona fetta della tifoseria perché conclusasi nell’ultimo giorno di mercato e senza essere seguita dal rimpiazzo di un giocatore di pari livello. Ad ogni modo Hernanes è stato ceduto per una cifra abbastanza congrua e spiega che ha provato in tutti i modi a convincere il calciatore brasiliano a restare alla Lazio e replica alle accuse dei tifosi:

“Non abbiamo avuto mai nessun dubbio nell’offrire al giocatore la possibilità di proseguire con un importante contratto. Poi, costretti dal suo rifiuto, siamo stati indotti negli ultimi giorni di mercato ad accettare l’offerta dell’Inter per evitare di perdere il giocatore a parametro zero. I soldi della sua cessione? Non compro per la piazza”.

Il presidente della Lazio ammette che la cessione di Hernanes rappresenta una perdita per la squadra, anche se con un Keita lanciatissimo a Chievo l’assenza del Profeta non si è fatta sentire:

“Scelta molto dolorosa sia a livello umano che professionale, ma inevitabile per salvaguardare il bilancio della società. Perché ha scelto l’Inter? Penso che la sua decisione sia legata sia ad aspetti familiari che personali, attirato dalla voglia di cimentarsi in una nuova esperienza con una società blasonata come l’Inter. Sicuramente la perdita di Hernanes è, a livello tecnico, significativa, ma sono fortemente convinto che disponiamo di una rosa competitiva con molte soluzioni nei vari reparti “.

Keita è il futuro, afferma Lotito:

“Non avevamo dubbi su Keita. Vogliamo ringiovanire la rosa senza depotenziarla. Esiste ancora l’assioma ‘più spendi più vinci’, una grande fesseria. Atteggiamento da cambiare. La Lazio è società sana. Ho investito 150 miliardi delle vecchie lire prendendomi dei debiti”.

Infine un appunto su Mauri, che sarà abile e arruolato già dal derby, su Kakuta e su Helder Postiga, i nuovi acquisti di gennaio:

“Ritengo poi fondamentale il rientro di Mauri, che può ricoprire il ruolo di Hernanes, come ha già spiegato qualche giorno fa il mister Reja. Abbiamo preso Helder Postiga che ha una grande esperienza internazionale e va a rinforzare l’attacco. Kakuta poi è un giocatore di grandi promesse e può ricoprire tre ruoli in fase offensiva. In estate, dopo la vittoria in Coppa Italia, abbiamo intrapreso un percorso per il ricambio generazionale, sicuramente complicato ma che consentirà alla società di avere una squadra giovane e competitiva. Dobbiamo permettere ai più giovani di crescere con il sostegno e gli insegnamenti dei giocatori con più anni di esperienza. Su questi concetti anche lo stesso Thohir si è trovato d’accordo, farà lo stesso all’Inter”.

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