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“Maldini buttato a mare, dirigenti codardi”, volano parole grosse: l’accusa è durissima, nuovo caso al Milan

Volano parole grosse sul Milan e Paolo Maldini. L’accusa è durissima, un nuovo caso pronto a scuotere il mondo rossonero.

Il Milan sta vivendo un momento particolarmente controverso, con il club diviso tra la celebrazione del suo 125° anniversario, che rappresenta un traguardo straordinario di storia e successi, e una realtà sportiva che non può ignorare le difficoltà attuali in Serie A. Se da un lato la società si prepara a festeggiare il suo passato glorioso, dall’altro la classifica piange, con prestazioni in campo che non rispecchiano le ambizioni e le aspettative.

A rendere la situazione ancora più complicata è l’ennesimo caso che ha coinvolto la figura di Paolo Maldini, ex direttore tecnico del club e simbolo storico del Milan. Sono volate decisamente parole grosse, sul Milan e sul grande ex rossonero. Parole che riaccendono i riflettori sulla società e su alcune scelte decisamente poco convincenti, almeno a detta di moltii.

Dal campo al nuovo “caso” Maldini

E mentre la squadra di Fonseca fatica a decollare in campionato, con una classifica che non soddisfa le ambizioni rossonere, torna “minaccioso” un nuovo “caso” Maldini. Il Milan sembra trovarsi di fronte a un bivio: da una parte il bisogno di restare competitivo e di ritrovare una continuità nelle prestazioni in campionato e in Champions League, dall’altra la difficoltà di trovare un equilibrio tra le sue radici storiche e le nuove direzioni imposte dalla proprietà. Il Genoa in tal senso potrebbe offrire alla squadra la possibilità di rispondere sul campo alle tante parole spese in questi giorni, spegnendo anche l’eco mediatico di parole, decisamente forti, che hanno ancora una volta “travolto” la società rossonera e Paolo Maldini.

Parole grosse su Maldini e sul Milan

L’addio di Paolo Maldini ha generato molto polemiche e delusioni tra i tifosi rossoneri che riconoscevano nell’ex capitano del Milan il simbolo e una connessione con il passato glorioso del Club. Nonostante sia passato tempo dal suo allontanamento dal Milan, il suo nome pesa ancora come un macigno, al punto che Paolo Ziliani nella sua rubrica Palla Avvelenata, ha usato senza dubbio parole forti per descrivere la situazione di casa Milan. Il giornalista ha affermato che “senza Paolo Maldini, buttato a mare da Gerry Cardinale (proprietà Red Bird) nell’estate 2023, il Milan è tornato ad essere nel giro di un anno e mezzo il Milan di Yonghong Li, Fassone e Mirabelli”. Ha inoltre aggiunto che “Fonseca sull’orlo di una crisi di nervi (prima del j’accuse verso i giocatori si era reso protagonista di un’intemerata fuori luogo nei confronti dell’arbitro La Penna per la sconfitta patita in casa dell’Atalanta) è la cartina di tornasole del fallimento e del caos che regnano in casa-Milan. E i dirigenti che sia dopo lo sfogo di Bergamo, sia dopo lo sfogo post Stella Rossa restano in silenzio, si defilano e lasciano il loro allenatore platealmente solo e abbandonato, certificano due cose. Innanzitutto la loro codardia, per non dire vigliaccheria. Visto che la scelta di Fonseca – contrastatissima dai tifosi in estate – è stata loro”.

Paolo Maldini

L’assenza che farà rumore

La decisione di non partecipare alle celebrazioni per i 125 anni del Milan da parte di Maldini, insieme alle assenze di altre leggende del club, come Capello, Rivera, e Sacchi, ha accentuato la sensazione di un allontanamento definitivo tra il passato glorioso del Milan e l’attuale gestione societaria. In un contesto in cui il Milan sta cercando di costruire un futuro di successi, queste ferite non sembrano cicatrizzarsi facilmente, alimentando ulteriori polemiche.

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