Paolo Maldini compie oggi 46 anni e compleanno migliore non poteva esserci per l’ex bandiera del Milan. Ieri, infatti, è stato assolto in secondo grado dall’accusa di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico. I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano, hanno confermato che “il fatto non sussiste”, esattamente come già era accaduto in primo grado con sentenza del 26 febbraio 2013. L’ex capitano rossonero, era accusato assieme ad altri imprenditori, di aver pagato un funzionario dell’Agenzia delle entrate per aggirare i controlli fiscali. Uscendo dal tribunale di Milano, Maldini si è soffermato con i giornalisti assieme al proprio legale, l’avvocato Danilo Buongiorno:

“Sono contento, ma anche arrabbiato perché per me sono stati cinque anni di sofferenza. Per chi si considera una persona onesta non è piacevole – ha detto Maldini – E certamente avere un nome, essere un personaggio pubblico, non si è rivelato un vantaggio”.

Soddisfatto anche l’avvocato di Maldini, che ha difeso il suo assistito sin dal principio, ossia da quando 5 anni fa l’ex calciatore fu colpito da avviso di garanzia:

“Per Paolo è stato un calvario. In questi anni ci siamo sempre battuti – afferma l’avvocato Buongiorno – e ora la Corte d’appello ci ha dato ragione: il mio assistito non ha mai corrotto nessuno e nella sua vita si è sempre comportato bene”.

Dopo l’assoluzione in primo grado, Maldini ha dovuto fare i conti con il ricorso del pm Paola Pirotta, che ha impugnato la sentenza del tribunale di Milano. Il secondo grado di giudizio è iniziato lo scorso 27 maggio e ha coinvolto nuovamente Paolo Maldini e altri sei titolari di società. Nei confronti dell’ex calciatore rossonero, il pg Tiziano Masini aveva chiesto la condanna a un anno e otto mesi di reclusione con l’accusa di corruzione e tentativo di accesso al sistema informatico dell’Agenzia delle entrate per verificare l’esito di un’operazione immobiliare in Toscana. Dopo circa due ore di camera di consiglio, però, ieri è giunta anche l’assoluzione in secondo grado.

Nell’inchiesta avviata cinque anni fa e che è stata suddivisa in diversi filoni, sono state coinvolte in tutto una quarantina di persone, tra imprenditori, commercialisti e dipendenti dell’Agenzia delle entrate. Nelle indagini era finita anche la moglie di Maldini, Adriana Fossa, ma le accuse nei confronti della donna sono state archiviate nel marzo del 2011.

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ultimo aggiornamento: 26-06-2014