Roberto Mancini, tecnico dell’Inter, fa il bilancio del 2015 appena terminato direttamente da Doha, dove i nerazzurri sono in ritiro per prepararsi alla prossima giornata di campionato di Serie A. Al contempo ottimista e realista, l’allenatore di Jesi ammette che nei 12 mesi passati i nerazzurri avrebbero potuto fare qualcosa di più. Parlando ad ‘Inter Channel’, Mancini sottolinea come il suo ritorno all’Inter non sia stato inizialmente esaltante solo dal punto di vista dei risultati, poiché la squadra avrebbe raccolto meno di quanto meritasse:
“Nei primi mesi abbiamo faticato un po’ – esordisce – . I ragazzi volevano fare bene da subito e, secondo me, ci sono anche riusciti. Nel calcio però contano i risultati e abbiamo perso tante partite che non meritavamo di perdere. Costruire una squadra non è semplice, ma con tanta passione, volontà e lavoro alla fine i risultati si ottengono. Negli ultimi anni l’Inter non è stata dove meritava di essere. È un club che, per il suo blasone, dovrebbe giocare sempre in Champions League e lottare per lo scudetto. Questo deve essere il nostro obiettivo e sono contento di essere stato scelto dal presidente Thohir”.
La stagione 2015-2016 è iniziata invece molto meglio: l’Inter si trova prima in classifica dopo aver costruito in estate una squadra molto solida sul mercato. In tante occasioni i nerazzurri non sono forse stati propriamente belli da vedere, ma quel che conta di più è aver sorpreso le concorrenti.
“L’inizio della nuova stagione – continua Mancini – speravo potesse essere positivo per darci consapevolezza delle nostre qualità, pur sapendo che ci sono squadre più pronte di noi. Se penso alle trasferte di Palermo e Genova, ci manca qualche punto perché fino ad oggi non abbiamo avuto grande sorte. Anche nelle partite vinte 1-0 abbiamo difeso bene e concesso poco. Se anche la fortuna girasse un po’ dalla nostra parte, potremmo fare meglio. A Napoli la svolta? Sicuramente se giochi al ‘San Paolo’ per tutto il secondo tempo in 10 contro 11 e riesci a metterli sotto e a meritare di pareggiare, le tue convinzioni cambiano e per quello che ci riguarda ora la squadra è più consapevole. Ci sono partite importanti che trasformano il tuo pensiero. Quella lo è stata e ci può dare tanto”.
Insomma, Mancini si ritiene in credito con la sorte, mentre le dirette concorrenti per il titolo sostengono che in realtà i nerazzurri abbiano raccolto più di quanto meritassero realmente. In effetti, tante volte l’Inter ha portato a casa i tre punti con uno striminzito 1-0 e dopo aver rischiato di subire il pareggio. Comunque sia, la prima parte di stagione, a sentire il tecnico di Jesi, l’obiettivo principale dei nerazzurri non cambia: bisogna centrare la qualificazione in Champions, se poi nelle ultime giornate si trovassero ancora in vetta…
“Il nostro obiettivo è tornare in Champions League. Cinque squadre in quattro punti è una situazione affascinante. Scudetto? Noi siamo lì e se saremo ancora in alto a tre-quattro giornate dalla fine potremo parlarne. Per ora c’è ancora tempo, dobbiamo lavorare e stare attenti alla partita della ripresa, che insieme a quella prima del Natale è la più complicata. Però tutti hanno dato il massimo e se siamo lì è merito di tutti i giocatori. È un onore per me essere all’Inter e speriamo che sia veramente un buon 2016 – conclude – perché l’Inter non può star fuori dalla Champions League”.
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