Ci sono giocatori che sembra non risentano degli anni che passano, continuando a giocare nonostante la carta d’identità sia sempre più impietosa. Pochi mesi fa abbiamo salutato con commozione Javier Zanetti che ha messo fine alla sua lunga carriera quando gli mancavano appena un paio di mesi al compimento del quarantunesimo anno. Ieri sera il calcio ha inserito nei suoi annali un altro highlander, stiamo parlando di Mario Frick, ex bomber con con la vecchiaia ha deciso di arretrare il suo raggio d’azione diventando addirittura difensore centrale. La stessa trasformazione la vissero anche i tedeschi Matthaus e Sammer, il secondo riuscendo addirittura a vincere un Europeo nel 1996 e un pallone d’oro.
Super Mario ieri sera è sceso in campo con la maglia della sua nazionale, il Liechtenstein, centrando così la presenza numero 115. Poco importa che sia anche, con 16 gol realizzati, il miglior marcatore di sempre, adesso l’ex Ternana e Siena fa il difensore centrale e i gol prova a non farli prendere. Non è andata benissimo a Mosca contro i ragazzi di Fabio Capello, la Russia ha vinto 4-0 e Frick si è reso anche colpevole del fallo da rigore che ha portato al 3-0. Ma è rimasto in campo per 93 minuti, in una partita che fin dal fischio di inizio appariva già segnata, tanta era la differenza tecnica tra le due nazionali. Il calciatore, nato in Svizzera nel 1974 e poi diventato cittadino del Principato, entra così a far parte di un ristretto club di over 40 europei capaci di disputare una gara ufficiale con la propria nazionale.
A guidare questa speciale classifica due greci, Koudas e Hatzipanagis, che hanno giocato la loro ultima partita rispettivamente a 48 e a 45 anni, ma nel loro caso si parla di presenze celebrative quando le loro carriere erano già finite. Ci sono poi alcuni portieri tra cui Zoff, Shilton (terzo ai mondiali italiani del 1990 con l’Inghilterra) e il polacco Dudek. C’è poi Roman Berezovski, estremo difensore dell’Armenia, che è entrato a far parte di questo club un giorno prima di Frick, in occasione della sfida con la Danimarca persa per 2-1 a Copenhagen.
La carriera di Mario Frick comincia nel Balzers, club del Liechtenstein che come tutti i club del Principato gioca nei campionati svizzeri, poi delle buone esperienze nel paese elvetico con San Gallo, Basilea e Zurigo. Lo nota l’Arezzo che lo porta in Italia per 950 mila euro, cifra record per un trasferimento in C1 tutt’ora imbattuta. Fa bene anche in Toscana e così arriva la Serie A con il Verone nel 2001, colleziona 24 presenze e 7 gol. Ci sono poi le quattro stagioni alla Ternana, forse la città che lo ricorda con più affetto, e i tre anni a Siena, il suo ruolino di marcia in quegli anni si è mantenuto sempre su ottimi livelli. Ora è tornato nel Balzers, gioca la quarta serie elvetica e, con la fascia da capitano al braccio, prova a dare una mano ai suoi compagni, molti dei quali mai stati professionisti, del Liechtenstein.
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