L’ex difensore della Juventus e della Nazionale Mark Iuliano, attualmente allenatore degli Allievi nazionali del Pavia, è stato squalificato per 6 mesi per aver aggredito l’arbitro della sfida con il Novara terminata con il punteggio di 6-1 in favore dei piemontesi. Il risultato del campo però non c’entra niente con questa storia, ancora una volta ci tocca parlare di un episodio di razzismo nel mondo del calcio, un problema che evidentemente non riguarda solo i professionisti del pallone ma è diffuso anche nelle serie minori. La cronaca racconta che a fine partita Iuliano, rientrando negli spogliatoi, ha trovato un suo calciatore, Cristian Comi, in lacrime. L’ex difensore ha chiesto spiegazioni e il ragazzo, di padre italiana e madre cubana, ha raccontato degli insulti ricevuti dal direttore di gara, il signor Maggini della sezione di Lecco.

In particolare il giovane calciatore in occasione di una punizione fischiata dall’arbitro avrebbe chiesto spiegazioni e per tutta risposta si è sentito dire: “Levati, ma tu guarda questo negro del c….”. Un fatto gravissimo che ha fatto andare su tutte le furie l’allenatore che subito si è diretto verso lo spogliatoio di Maggini, ne è seguito un acceso diverbio con l’arbitro che prima ha negato tutto, salvo poi rimanere in silenzio quando gli è stato imposto il confronto con il giovane Comi. Iuliano è stato squalificato fino al 9 aprile 2014 e dovrà pagare un’ammenda di 250 euro, le motivazioni riportate nel referto sono queste:

Al termine dell’incontro entrava nello spogliatoio dell’Arbitro e lo insultava e minacciava di morte ripetutamente, accusandolo di aver proferito frasi razziste nei confronti di un proprio giocatore. Dopo che il Direttore di gara usciva dal locale doccia e si recava nella parte dello spogliatoio ove si trovavano i suoi Assistenti insieme ai dirigenti delle due Società, reiterava tali minacce ed insulti ed inoltre lo spingeva, facendolo arretrare di alcuni passi. Situazione che cessava solo a seguito dell’intervento dei dirigenti che lo allontanavano a fatica mentre continuava a minacciare l’Arbitro.

La rabbia dell’allenatore è ovviamente più che giustificata, anche se per regolamento la squalifica è una conseguenza inevitabile. Iuliano però ha smentito il racconto dell’arbitro raccontando sì di essere entrato nel suo spogliatoi, ma di non averlo assolutamente minacciato di morte, né tanto meno di averlo aggredito fisicamente, ha fatto sapere inoltre che tutelerà la sua immagine e la sua reputazione in tutte le sedi. Non la passerà liscia nemmeno Maggini, se venisse accertato il suo comportamento molto probabilmente potrà dire addio alla carriera arbitrale. Resta una grande tristezza per una storia che vede protagonista, suo malgrado, un giovane calciatore e chi in campo dovrebbe dargli l’esempio, una storia di razzismo becero, Iuliano si è ribellato e paradossalmente potrebbe pagarne le conseguenze.

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ultimo aggiornamento: 09-10-2013