L’Olympique Marsiglia, attualmente capolista in Francia con 28 punti (uno in più del Paris Saint Germain campione in carica) è stato travolto da una vera e propria bufera. Proprio in queste ore, infatti, è stato arrestato l’attuale presidente Vincent Labrune, finito in manette assieme al direttore generale del club Philippe Perez: è il risultato dell’inchiesta relativa al trasferimento di Andre-Pierre Gignac (29), prelevato dal Tolosa nell’estate del 2010. Assieme ai principali esponenti dell’attuale dirigenza, sono stati arrestati anche gli ex presidenti Pape Diouf e Jean-Claude Dassier.
A ricostruire la vicenda è ‘RTL’, che racconta come vecchi e nuovi dirigenti dell’Olympique Marsiglia siano stati letteralmente investiti in pieno dall’affaire Gignac. Gli arresti sono scattati proprio questa mattina e sarebbero il risultato dell’inchiesta portata avanti dalla giustizia francese, che è andata a fondo sul trasferimento dell’attaccante della nazionale francese che nell’estate del 2010 passò appunto dal Tolosa al Marsiglia. Ufficialmente, l’affare andò in porto per 18 milioni di euro, ma oltre all’agente Jean-Christophe Cano, ci sarebbero stati altri intermediari che avrebbero guadagnato profumate commissioni in modo poco chiaro.
Già nel gennaio del 2013, il trasferimento di Gignac creò problemi al Marsiglia, che subì anche una perquisizione presso la sede sociale del club. L’attuale presidente, Labrune, al tempo dell’affare ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio di sorveglianza del club, ma sarà interrogato esattamente come Pape Diouf e Jean-Claude Dassier. Diouf è stato in carica dal 2004 al 2009 e la sua posizione al momento pare essere marginale, ma la polizia ha ritenuto necessario il provvedimento di custodia cautelare poiché ci dovrebbe chiarire alcune circostanze.
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