“Un ciarlatano”, così Martin O’Neill ha definito Paolo Di Canio. Il 61enne attuale commissario tecnico della Nazionale irlandese ha parlato del tecnico italiano che a marzo scorso lo sostituì alla guida del Sunderland, salvo poi essere a sua volta esonerato a settembre per il difficile inizio di stagione (ora sulla panchina c’è Gus Poyet).

Che tra O’Neill e Di Canio non si fosse stabilito un rapporto propriamente amichevole è cosa nota. L’ex attaccante di Juventus e Lazio infatti aveva criticato il suo predecessore sottolineando lo scadente stato di forma dei calciatori del Sunderland riscontrato appunto al momento del suo approdo sulla panchina dei Black Cats.

Il nordirlandese ha definito le argomentazioni di Di Canio delle “scuse” notando come la scarsa forma fisica fosse stata tirata in ballo strumentalmente solo dopo il match di debutto perso contro il Chelsea e non dopo la vittoria arrivata 7 giorni dopo contro il Newcastle o in seguito alle successive sconfitte.

Di Canio visto come manager non è altro che un ciarlatano. Anche quando è arrivato al Sunderland, non ha più trovato delle giustificazioni dopo i risultati delle prime settimane. E ammetto che la cosa mi ha fatto tanto ridere…

Le parole velenose di O’Neill sono giunte poche ore prima dell’importante successo del Sunderland contro il Manchester City maturato ieri. Il tecnico irlandese, che è stato presentato sabato ufficialmente per il ruolo che fino a qualche settimana fa è stato di Giovanni Trapattoni, ha anche ironizzato sui veti alimentari imposti da Di Canio ai suoi calciatori.
Il giovane allenatore italiano, infatti, aveva stabilito che i giocatori del Sunderland non potessero mangiare ketchup, maionese, caffè e coca cola nei giorni vicini alle partite.

Una decisione che non soltanto non ha portato a risultati memorabili, ma che si prestava come evidente a facili scherni da parte dei detrattori.

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ultimo aggiornamento: 11-11-2013


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