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Materazzi su Mourinho: «Cambiò la mentalità, creò empatia e credeva in me»
Marco Materazzi ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito a José Mourinho, suo ex allenatore ai tempi dell’Inter
Nel corso della sua intervista al podcast Italian Football TV, Marco Materazzi ha detto la sua sul suo allenatore ai tempi dell’Inter, José Mourinho.
SUL TRIPLETE-: «Quando arrivò Mourinho, cambio la mentalità. Eravamo la miglior squadra d’Italia: io ho giocato coi migliori. Con Mourinho giocai sempre in Coppa Italia, lui credeva in me e lo sapevo: potevo lottare coi leoni perché ero in fiducia. Poi a Siena, se avessimo pareggiato non avremmo vinto il campionato e il Triplete: Lucio non stava bene e giocai io. E vincemmo grazie a Milito. Come fai a non avere fiducia in lui? Io davo il 200% per lui, c’era un’alchimia speciale. Io giocai 30 secondi a Madrid, ma mi diede l’opportunità di esserci nella finale del Triplete».
COSA FA MOURINHO DI DIVERSO?-: «Empatia. Quando arrivò, tutti avevano paura. Nel primo allenamento ci disse che era uno di noi, non il capo: questo creo empatia. Non servono regole per vincere, lui sa gestire i campioni: arrivavi al campo in fiducia. Lui credeva in me. Mourinho era speciale, sapeva i nomi di tutti i nostri figli e delle nostre mogli. Nessun altro l’ha mai fatto con me. Per me non era una sorpresa, ma per mia moglie sì: quando la incontrò le disse “ciao Daniela”. Il saluto con abbraccio a Madrid? Ero triste, gli dissi “vaffanculo” perché mi lasciava con Benitez (ride, ndr). Avremmo vinto ancora lo scudetto di sicuro con lui. Due settimane prima di quella scena io andavo ogni giorno nel suo ufficio a dirgli che non sarebbe dovuto andare via, che avremmo vinto ancora: lui non mi guardò mai negli occhi perché sapeva. Probabilmente se avessimo perso a Madrid, lui sarebbe rimasto. Forse, non sono sicuro. Se gli dissi di portarmi con lui? No no, io volevo restare all’Inter».
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