Che il derby di Montevideo tra Penarol e Nacional fosse acceso lo si conosce dalla notte dei tempi, ma la deriva che questo classico sudamericano sta prendendo negli ultimi tempi preoccupa e non poco finanche le massime cariche di stato uruguaiano. Ieri nel corso di un torneo estivo amichevole, la Coppa Bimbo, le due compagini della capitale si sono affrontate per la prima volta dopo i violenti scontri del novembre scorso (la foto si riferisce proprio ai disordini di due mesi fa) e, in diretta televisiva nazionale, è successo un’altra volta il finimondo. Col Nacional in vantaggio di un gol a zero sui rivali, intorno all’80esimo l’attaccante dei gialloneri Nunez colpisce con un violento fallo l’avversario De Los Santos al petto; cominciano le scaramucce che l’arbitro fatica a contenere, poi dopo un paio di minuti di spintoni è cominciata la vera e propria rissa.
Questa ha coinvolto anche i panchinari delle due squadre, una situazione talmente sfuggita di mano ai giocatori in campo che è dovuta intervenire la polizia; il direttore di gara alla fine ha sventolato quattro cartellini rossi e ha condotto in porto la partita, ma l’accaduto ha lasciato basiti un po’ tutti in Uruguay. “E’ stata una vergogna per il nostro Paese” ha detto la ministra dello sport Liliam Kechichian, mentre la magistratura ha cominciato a convocare i protagonisti dell’esecrabile rissa. Santiago García, Leonardo Burián, Ignacio González, Darwin Torres e Diego Arismendi del Nacional, nonché Fabián Estoyanoff, Carlos Nuñez, Jorge Rodríguez e Jonathan Sandoval del Penarol, sono stati oggi chiamati a testimoniare di fronte la Direccion Nacional de Inteligencia, i nove rischiano addirittura il carcere, e comunque in attesa del giudizio sono in stato di momentaneo fermo.
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