Walter Mazzarri a distanza di oltre tre mesi dall’esonero dell’Inter torna a parlare pubblicamente. L’allenatore toscano è stato intervistato dalla rivista giapponese World Soccer Digest.
A mio avviso non c’erano i presupposti per un esonero sportivo. Per quanto riguarda la situazione ambientale, invece, mi sono fatto una mia idea. Ma tutti fanno finta di non sapere. Non dico altro, ci sarà tempo e modo di parlarne in futuro. Gli addetti ai lavori hanno riconosciuto come nelle mie squadre, Inter compresa, ci fosse sempre un’organizzazione di gioco precisa e propositiva.
Parole che rappresentano una netta autodifesa e che sembrano non lasciar spazio a ammissioni di responsabilità e di errori commessi. Il tecnico livornese, sostituito sulla panchina nerazzurra da Roberto Mancini, ha poi rivendicato le sue scelte tattiche, menzionando la Juve di Conte:
Del resto, la Juve di Conte con la difesa a 3 ha vinto tre scudetti consecutivi e cambiò modulo proprio per adeguarsi al nostro tipo di gioco, altro che provinciali. I dati oggettivi sono inconfutabili. Ma per alcuni detrattori di professione anche la matematica diventa un’opinione e non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere. So come funziona: i preconcetti sulla persona sono in grado di distorcere la realtà.
Questo di Mazzarri somiglia molto ad uno sfogo dopo mesi di silenzio che evidentemente si è autoimposto per evitare polemiche ‘a caldo’. Tante sarebbero le domande da porgli e interessante sarebbe capire a quali “detrattori di professione” si riferisca. Al netto del fatto che saranno i risultati stagionali conseguiti da Mancini a contribuire, almeno in parte, al giudizio sull’Inter di Mazzarri. Che, è bene notarlo, mai è piaciuta ai tifosi nerazzurri.
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