Inzaghi salta di modulo, anche perché dopo la sconfitta interna contro la Juventus nulla è così come prima. In quanto a entusiasmo e in quanto a posizioni in campo, veicolate dalla natura tattica di Jeremy Menez, certamente uno dei pochi in questo contesto rossonero a poter fare la differenza in attesa di capire il reale apporto di Torres e dell’alterno El Shaarawy. Menez contro i bianconeri ha dimostrato di avere spessore, di essere comunque la variabile impazzita di questo Milan, ma contro i campioni d’Italia ha praticamente operato da “falso nueve”.

Per esaltarlo serve comunque il cambiamento, e anche in sede di programmazione mercato Galliani è pronto a tenerne conto. Il francese sarebbe sacrificato sugli esterni (dove tra l’altro non gradisce giocare) e allora ecco che con il passaggio al 4-2-3-1 a Milanello si torna a parlare di un nuovo esterno offensivo che darebbe a Inzaghi le carte per esaltare questo assetto tattico: in estate, per motivi diversi, sono saltate all’ultimo momento le piste Cerci e Biabiany, così è normale che la lista rossonera includa nomi nuovi. Possibilmente a buon mercato.

Tra questi sono spuntati in queste ore quello dell’argentino Salvio del Benfica e dell’inglese Young del Manchester United. Entrambi promettevano grandi cose, hanno doti significative che in Serie A restano ben al di sopra della media, ed entrambi stanno insistendo con i loro entourage per cambiare aria e provare a tornare ai livelli che ci si prefigurava. Salvio però costa meno di Young e, soprattutto, è mancino visto che Inzaghi preferirebbe in valore assoluto un calciatore “con piede opposto” per attaccare da destra.

Il Milan oltretutto con il Benfica intrattiene rapporti saldi, stretti, dopo la cessione di Cristante avvenuta un po’ a sorpresa. Con Rui Costa se ne può parlare, e Salvio a oggi viene ritenuto un esubero così come Ashley Young è molto fuori dai pensieri di van Gaal. Costi? Per il cartellino 3/4 milioni l’argentino, 7/8 il britannico.

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ultimo aggiornamento: 28-09-2014


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