Il Milan ci ha provato, ha giocato un ottimo primo tempo, ha cercato di resistere nella ripresa, ma alla fine ha pagato a carissimo prezzo il calo fisico e una disattenzione difensiva. Le lacune dei rossoneri, ben visibili in questa stagione, sono venute fuori nonostante una prova in cui la formazione di Seedorf avrebbe meritato almeno il pareggio. Al ritorno in Spagna servirà un’impresa. Sperare è lecito, ma la realtà spesso cozza con i sogni. L’avversario era duro da affrontare, si sapeva: Atletico Madrid, Real Madrid e Manchester Utd sono le uniche tre squadre ancora imbattute in questa Champions League. Quella dell’Atletico, inoltre, è una delle difese migliori di questa Champions League, insieme a Chelsea e Manchester United (solo tre gol subiti).

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In questa partita il Milan è sembrato migliorato dal punto di vista della manovra e del possesso palla (aveva una media del 38.6% in questa Champions, il dato più basso tra le 16 squadre approdate agli ottavi). Continua però il dato negativo nella fase ad eliminazione diretta: i rossoneri hanno vinto solo due delle ultime 13 partite di Champions, perdendo sette volte, inoltre il Milan è stato eliminato agli ottavi in quattro delle ultime cinque edizioni della Champions League. L’Atletico Madrid, invece, ha vinto le ultime quattro sfide ufficiali giocate contro squadre italiane, compresa quella di San Siro. Una sola vittoria per il Milan nelle ultime 14 sfide di Champions contro avversarie spagnole (sei pareggi e sette sconfitte). Nelle ultime quattro occasioni in cui hanno affrontato una squadra spagnola nella fase a eliminazione diretta della Champions, il Milan è stato sempre eliminato. Le parole di Seedorf a fine partita:

“Sono contento di quello che ho visto, è un’ottima prova. Nel primo tempo abbiamo fatto molto bene e ci è mancato solo il gol. Sapevamo che l’Atletico aveva le capacità per essere pericoloso. Negli ultimi minuti ci sono mancate le gambe ma abbiamo comunque concesso poco. E’ finito il primo tempo ma ne manca un altro. Abbiamo avuto la superiorità nel corso di tutta la partita contro una grande squadra. Sui calci piazzati possono succedere delle cose ma anche in questo caso siamo stati sfortunati. E’ finito il primo tempo ma ne manca un altro. E’ una squadra che ha dato tanto quest’anno ma quando devi rincorrere i punti e l’avversario, la pressione aumenta e la squadra spende il triplo. Stiamo cercando di recuperare su tutti i fronti. Il calo fisico era netto e quando c’è questo calo la gestione è meno lucida. Ma nei novanta minuti ho visto una crescita anche sotto questo profilo, quindi cerchiamo di lavorare per migliorare. Per i giocatori è stato importante fare una buona prestazione, che li aiuterà a giocare il ritorno con fiducia. Intanto sono contento di quello che sono riusciti a fare contro una grande squadra. Facciamo fatica a fare gol? Credo sia importante creare. Abbiamo dei giocatori che hanno giocato pochissimo insieme, quindi non si può chiedere loro certi automatismi. I gol arriveranno ma questo richiede tempo. Sono arrivato da poco, per loro è tutto nuovo”.

Simeone ammette di aver raccolto il massimo con il minimo sforzo:

“Abbiamo approfittato dell’occasione che abbiamo avuto. Nei primi dieci minuti abbiamo fatto bene ma poi abbiamo sofferto. Nel primo tempo eravamo troppo lenti, nel secondo tempo abbiamo cambiato ritmo e cominciato così a guadagnare il centrocampo e poi il gol ci ha messo in condizione di giocare la partita che ci aspettavamo. Nell’intervallo abbiamo parlato tra di noi e al ritorno in campo abbiamo pressato un po’ più alti e si vedeva che piano piano ci sentivamo meglio di loro in campo. Poi è arrivato questo gol che senza dubbio ci fa bene. Nel secondo tempo, con il passare dei minuti, la squadra ha cominciato a far male sempre di più al Milan e questo ha legittimato il nostro successo”.

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