Nel calcio, e soprattutto nei media coinvolti in questo sport, purtroppo le cose funzionano in questo modo. Basta soltanto una partita per mettere nuovamente in bilico la posizione di un allenatore e far partire le conseguenti indiscrezioni che vengono, poi, puntualmente smentite.

Adriano Galliani, amministratore delegato del Milan, rispondendo ad una precisa domanda dei giornalisti, ha dovuto riconfermare nuovamente la posizione di Massimiliano Allegri, ormai perennemente in bilico nonostante l’apprezzabile lavoro svolto in questa stagione di transizione con una squadra semi-stravolta.

Galliani ha ribadito il concetto: l’allenatore livornese non è stato messo in discussione durante il periodo nero del Milan e, di conseguenza, non correrà pericoli nemmeno dopo l’eliminazione dalla Champions League ad opera del Barcellona. Galliani ha sottolineato i risultati ottenuti da Allegri in Serie A, con il secondo posto, Napoli permettendo, ad un passo:

La sua posizione era salda quando avevamo 7 punti dopo 8 giornate. Ora, 47 punti ottenuti in 21 giornate hanno saldato con la fiamma ossidrica la sua panchina.

Massimiliano Allegri ha ancora un anno di contratto con la società rossonera. L’amministratore delegato rossonero ha ritenuto, quindi, prematuro affrontare il discorso rinnovo:

Il Milan non parla mai di rinnovi, i rinnovi si fanno a fine stagione, non abbiamo rinnovato i giocatori in scadenza, non vedo perché dobbiamo rinnovare ad Allegri, che sarà il nostro allenatore l’anno prossimo, con un anno e tre mesi di anticipo.

Di tutta risposta, Allegri, in un’intervista concessa a Rtl 102.5, ha assicurato di non essersi sentito mai messo in dubbio durante questa tribolata, ma ora maggiormente stabile, stagione:

Non ho mai messo in dubbio il mio futuro, poi la panchina di San Siro è sempre solida, non traballava mai. Credo sia il gioco delle parti, anche della stampa. Quando sei l’allenatore del Milan sei sempre in discussione, soprattutto perché il Milan viene da 25 anni in cui ha quasi sempre vinto. Questa estate ha chiuso un’epoca con l’addio di tanti campioni, un po’ per la carta d’identità, un po’ per motivi economici e quindi credo che la società abbia lavorato benissimo.

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