Per presentare il derby di domani sera, La Gazzetta dello Sport ha interpellato tra i nerazzurri Mauro Icardi, protagonista in positivo e in negativo di una stagione non certamente esaltante per l’Inter, ma che potrebbe chiudersi con il raggiungimento della qualificazione in Europa League. Ed è in questo senso che con il Milan, che insegue a 6 punti di distanza, bisogna evitare il passo falso. L’attaccante argentino ha detto che la sfida a San Siro dovrà essere giocata come una finale di Champions League. A proposito di Mario Balotelli, considerato alla pari di Maurito un bad boy per i suoi comportamenti talvolta discutibili in campo e fuori, Icardi ha detto:
Io so come sono fatto io, di lui so quello che si dice e mi dicono, perché non ci siamo mai incrociati, neanche per sbaglio, se non nei tunnel che portano ai campi. Ha l’etichetta del bad boy, ma persone che conoscono sia me che lui mi dicono che non è così, che è un bravo ragazzo.
L’ex attaccante di Barcellona e Sampdoria ha detto di apprezzare del collega il fatto “che se ne frega di quello che la gente dice di lui”, come del resto fa lui, ma ha anche ammesso che “forse a volte esagera con certi comportamenti”, con riferimento in particolare all’episodio della lite con Roberto Mancini in allenamento, ai tempi del Manchester City.
Icardi ha assicurato di non temere i fischi dei tifosi rossoneri (il Milan tecnicamente gioca in casa, quindi sarà supportato da un numero di sostenitori maggiore), ma anzi ha spiegato che “a me, se mi fischiano o mi insultano, fanno solo un favore” in quanto “sono cose che mi gasano da quando sono un ragazzino: in casi del genere ho sempre
fatto un passo in più”. Come puntualmente dimostrato nel match contro la Sampdoria.
Non è mancata la domanda sulla vita privata del 21enne e in particolare sul perché negli ultimi tempi abbia twittato di meno rispetto al solito:
Sono troppo impegnato ad organizzare il matrimonio: sarà il 7 giugno, a Buenos Aires, in un castello, più security che invitati. Tutto il tempo libero che ho è per Wanda e i bambini, rigorosamente senza telefono: voglio bene a lei e dunque anche a loro, ora ci sposiamo, siamo una famiglia.
Quindi, il rapporto con Walter Mazzarri. Icardi ha spiegato che “con lui ho sempre parlato molto e lui mi ha
sempre detto anzitutto una cosa: di lavorare, tanto”. Poi ha precisato:
Non è che prima non lo facessi o lavorassi meno di quanto mi chiedevano: probabilmente lui mi ha chiesto più di quanto avessero fatto gli altri prima di lui.
A proposito del gesto di stizza al momento della sostituzione in Inter – Napoli, Icardi ha garantito che tutto è stato chiarito:
Ci siamo parlati martedì. E ci siamo capiti. Gli ho spiegato che non volevo essere polemico, che lui mi chiedeva di pressare ma eravamo tutti dietro, troppo schiacciati e più di così non potevo fare. Per quello ho allargato le braccia: forse è stato equivocato il mio gesto ma non era perché mi aveva cambiato, io quando un allenatore fa una sostituzione cerco di capirlo sempre.
Icardi, che ha ammesso di non aver ancora superato completamente la pubalgia, al punto che “neanche adesso ho 90’ al cento per cento”, ha rivelato di essere pronto a tutto pur di andare con la sua Argentina ai Mondiali in Brasile che inizieranno tra poche settimane:
Per andare a questo Mondiale porterei anche le borracce dell’acqua, ma giocarlo è tutta un’altra cosa. Certo, quattro anni sono lunghi…
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