Il Milan e Inzaghi ai titoli di coda? La sconfitta rimediata ieri sera dai rossoneri sul terreno di gioco della Lazio, ha reso ancora più instabile la posizione del tecnico. Mentre l’ad Adriano Galliani decreta il ritiro per la squadra, l’allenatore finisce comunque sul banco degli imputati: il Milan è troppo brutto per essere vero e sembra che Filippo Inzaghi non riesca a trovare il bandolo della matassa. Nonostante abbia cambiato più volte modulo da inizio stagione ad oggi e sia arrivato Alessio Cerci dal mercato di riparazione, i rossoneri sono ad oggi una squadra vuota tatticamente e mentalmente. Ieri sera la Lazio li ha preso letteralmente a pallonate e alla fine il risultato potrebbe addirittura stare stretto ai biancocelesti, cui è stato negato almeno un calcio di rigore.
Durante la partita dell’Olimpico, Galliani è stato inquadrato mentre colloquiava al telefono animatamente. Dall’altra parte c’era presumibilmente il presidente Silvio Berlusconi, un’eventualità che non fa che alimentare le voci di un avvicendamento in panchina nel caso in cui il Milan fosse sconfitto anche in Coppa Italia dalla Lazio. L’esame definitivo per Inzaghi, dunque, ci sarà martedì, quando il ‘Diavolo’ dovrà presentarsi in campo con una formazione ampiamente rimaneggiata. Dopo il rientro dalla capitale, il gruppo si è ritrovato già stamane per iniziare la preparazione del match di Tim Cup, che vedrà il ritorno in campo di Rami, ma le concomitanti assenze di De Sciglio, Bonera, Zapata e De Jong.
Per ritrovare un filotto così negativo nella storia del Milan, bisogna tornare indietro al 1941: con un punto in quattro partite il sogno Champions League è diventato praticamente un’utopia e anche la corsa ad un posto in Europa League si fa in salita. Ecco perché Berlusconi potrebbe decidere di dare una scossa all’ambiente cambiando allenatore: potrebbe esserci finalmente una chance per Mauro Tassotti, ma non è escluso che si anticipi lo sbarco a Milanello di Luciano Spalletti, già nel mirino per giugno. La seconda soluzione, però, è economicamente molto difficile, visto che il Milan si troverebbe a mettere sotto contratto un terzo allenatore (si sta pagando ancora lo stipendio a Seedorf) che tra l’altro non è ancora svincolato dallo Zenit San Pietroburgo e per averlo si potrebbe dover pagare una penale.
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