Che in casa Milan non ci sia entusiasmo per i risultati della stagione in corso è cosa ovvia. Il problema è che anche il futuro non dà particolari motivi di fiducia ai tifosi rossoneri. Partiamo da quanto dichiarato da Adriano Galliani su Kakà dopo il successo di sabato sera contro il Chievo
Ricky ha un contratto fino al 2015 ma se non ci qualifichiamo alla Champions ha la facoltà di liberarsi a fine anno.
Il fuoriclasse brasiliano, uno dei pochissimi a salvarsi nella fallimentare annata milanista, ha replicato garantendo di voler rimanere a Milano e assicurando che l’aspetto economico per lui non ha mai rappresentato un ostacolo. Eppure, nonostante le parole del diretto interessato, le perplessità sul suo futuro restano tantissime.
Ed è una questione di cifre. Come spiega La Gazzetta dello Sport, senza la qualificazione in Champions tutti i contratti subiranno una decurtazione automatica del 20%. Kakà, accettando di tornare al Milan, la scorsa estate è passato da un ingaggio di 10 milioni al Real Madrid ad uno di 4. Accetterà un altro vistoso taglio?
Peraltro il calciatore 31enne è bersagliato da offerte molto allettanti in arrivo dagli Stati Uniti, dove i guadagni sarebbero più alti e l’esperienza forse più stimolante in quanto del tutto inedita.
Così se il destino dell’ex Pallone d’Oro sembra segnato e soprattutto sembra lontano da Milanello, quello di molti altri calciatori oggi al Milan è in dubbio. Ci riferiamo a chi a fine stagione rientrerà dai prestiti, come Matri e Nocerino, i quali difficilmente troveranno spazio nella rosa di Clarence Seedorf. Ma anche ai vari Mexes e Robinho, le cui prestazioni deludenti sono in contrasto con gli ingaggi alti (il contratto del difensore scade nel 2015, quello dell’attaccante tra due anni).
Il problema, insomma, è che il Milan tra poche settimane dovrà affrontare una generalizzata spending review, la cui conseguenza non potrà non essere quella di alcune rinunce significative. E Kakà appare il primo indiziato.
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