Milan, saltata la cena tra Silvio Berlusconi e Massimiliano Allegri

I dirigenti della Roma non prenderanno bene questa notizia anche se, a dire il vero, potrebbe anche rappresentare una svolta in positivo nella trattativa per arrivare all’attuale allenatore del Milan, Massimiliano Allegri.

Come già scritto di recente, l’allenatore livornese e la società giallorossa stanno flirtando da un bel po’ di tempo: l’esistenza di una concreta offerta da parte del club capitolino è cosa nota e Allegri non aspetta altro che chiarire definitivamente la sua situazione con il Milan, prima di dare una risposta ai dirigenti giallorossi.

La cena chiarificatrice tra il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, e l’allenatore 46enne, prevista per domani, giovedì 30 maggio 2013, però, è stata rinviata a data da destinarsi e, a questo punto, non è anche più così sicuro che avvenga. Il presidente resterà in Sardegna fino a domenica prossima mentre Adriano Galliani volerà in Georgia per assistere alla partita d’addio di Kakha Kaladze, calciatore georgiano in forza ai rossoneri dal 2001 al 2010.

La Roma, quindi, almeno per i prossimi giorni, non avrà la risposta tanto attesa per dare la sterzata decisiva alla trattativa per trovare il successore di Aurelio Andreazzoli. Massimiliano Allegri resta la prima scelta per il club giallorosso ma è chiaro che l’attesa non può essere eterna: per ora, la Roma ha deciso di attendere una risposta definitiva almeno fino a venerdì mattina.

Questa cena saltata potrebbe aver sciolto tanti nodi nella mente di Allegri ma la sua indecisione, però, mette in risalto un dettaglio difficilmente trascurabile: il desiderio del tecnico livornese, vincitore di uno scudetto e di una Supercoppa Italiana sulla panchina del Milan, è quello di restare a Milano e, di conseguenza, la panchina della Roma sarebbe l’alternativa.

Per quanto riguarda il desiderio di Silvio Berlusconi, invece, è scontato ribadire che il presidente rossonero ha in mente un solo nome, quello di Clarence Seedorf, attualmente al Botafogo, e vorrebbe, quindi, la separazione dall’allenatore livornese, anzitempo rispetto alla durata del contratto, senza rimetterci troppo in termini economici.

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