Sequestro di beni per un valore totale di un milione di euro per Luca Lucci, capo ultrà del Milan finito tempo fa sulle prime pagine dei giornali per un incontro con il ministro dell’Interno Matteo Salvini. Un complesso immobiliare nuovo di zecca, conti correnti, un’auto di lusso e altri beni sono stati oggetto di sequestro nei confronti del 38enne arrestato a maggio del 2018 e condannato in via definitiva per lesioni personali. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa si tratta della prima applicazione in Lombardia di una misura di prevenzione patrimoniale a carico di un esponente delle tifoserie organizzate.

Le forze dell’ordine hanno messo sotto sequestro, tra le altre cose, anche il luogo storico di ritrovo dei tifosi del Milan, ovvero “Il Clan 1899″ di via Sacco e Vanzetti di Sesto San Giovanni. Secondo le forze dell’ordine, Lucci ha avuto stretti e consolidati rapporti sin dalla giovane età con la criminalità organizzata. Anche se svolge la professione di elettricista, secondo gli inquirenti, la sua principale fonte di reddito sarebbe il traffico di stupefacenti. Per via della pericolosità sociale di Lucci, si è proceduto alla misura di prevenzione patrimoniale prevista dal Codice Antimafia.

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Salvini: “Era la prima volta che lo incontravo”

A dicembre scorso, nel corso di un evento all’Arena Civica di Milano dove si sono festeggiati i 50 anni della Curva Sud del Milan, Lucci aveva incontrato e abbracciato anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Le foto dell’incontro sono inevitabilmente finite sulle prime pagine dei quotidiani alimentando le polemiche. “Era la prima volta che lo incontravo”, si è difeso il vicepremier aggiungendo che “ogni giorno faccio foto con centinaia di persone, ovviamente non chiedo alle centinaia di persone che mi fermano a feste, incontri, cene o in strada, il certificato penale”. All’evento erano presenti altri indagati per presunti rapporti con la ‘ndrangheta calabrese.

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ultimo aggiornamento: 26-06-2019