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Milan-Udinese e Juve-Bologna. Episodi simili, decisioni diverse

L’intervento di Pierre Kalulu su Odgaard a metà del primo tempo del match di sabato allo Juventus Stadium ha ricordato molto da vicino la contestata espulsione di Tijani Reijnders contro l’Udinese. Cosa è successo?

Nel mondo del calcio, le decisioni arbitrali costituiscono frequentemente oggetto di dibattito e di analisi approfondite, specialmente quando riguardano momenti critici di una partita che potrebbero influenzarne l’esito. Sabato un caso emblematico ha coinvolto Pierre Kalulu, difensore della Juventus ed ex Milan , durante un incontro tra la Juventus e il Bologna, sollevando confronti con un precedente episodio molto simile che aveva visto protagonista Tijani Reijnders in Milan-Udinese.

La questione centrale ruota attorno ai criteri per l’assegnazione di un cartellino rosso diretto che sarebbe la punizione prevista per l’infrazione chiamata con l’acronimo DOGSO in caso venga negata fallosamente ad un avversario una chiara occasione da rete.

Il precedente di Reijnders

Fece molto scalpore l’espulsione diretta di Tijani Reijnders alla mezz’ora di Milan-Udinese dello scorso 19 ottobre. L’episodio che originó l’intervento del VAR e la conseguente decisione del rosso diretto per l’olandese con applicazione della DOGSO vide Reijnders, in ripiegamento difensivo da ultimo uomo, incrociare la corsa del giocatore dell’Udinese Lovric che cadde a terra al limite dell’area nei pressi di Mike Maignan. Nonostante i vari replay non chiarissero né il punto né l’entità del contatto tra i due, Tijani Reijnders fu considerato punibile ed espulso direttamente lasciando il Milan in inferiorità numerica per più di un’ora e rendendo l’1-0 finale una vera sofferenza.

Il paragone e l’analisi

L’analisi post-partita di Juventus-Bologna ha coinvolto figure autorevoli come l’ex arbitro Luca Marelli, il quale ha avuto modo di confrontare l’episodio appunto col simile caso avvenuto durante Milan-Udinese, che aveva visto Reijnders subire un cartellino rosso. Marelli ha sottolineato la somiglianza tra i due casi ma ha anche fatto notare come la decisione su Kalulu fosse da interpretare diversamente vista data l’assenza del criterio relativo al controllo del pallone da parte dell’attaccante, fattore decisivo per non applicare la DOGSO.

Pierre Kalulu

La CAN spiega il perché

I criteri per determinare un’espulsione diretta in campo sono estremamente precisi e delineati dalla DOGSO (Denying an Obvious Goal-Scoring Opportunity), che prevede quattro condizioni specifiche. Nel caso riguardante Kalulu, la mancanza di uno di questi criteri ha evitato l’espulsione del giocatore. Secondo Dino Tommasi, membro della commissione arbitrale CAN e ospite di DAZN durante la trasmissione Open VAR, benché fossero presenti tre elementi necessari – distanza dalla porta, assenza di difensori e direzione verso la porta – mancava il possesso effettivo del pallone da parte dell’attaccante bolognese. Questo dettaglio ha determinato la decisione di non procedere all’espulsione, al contrario di quello che successe a Reijnders contro l’Udinese.

 

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