Zong Qinghou il cinese re delle bevande non è interessato a rilevare quote azionarie del Milan. Smentite dal diretto interessato le voci circolate nei giorni scorsi tramite il proprio profilo ufficiale di Sina Weibo. “Pura finzione – evidenzia il proprietario della Wahaha Group -. Non c’è stato alcun contatto col Milan e non abbiamo intenzione di entrare nel calcio. Nel caso volessimo farlo, prenderemmo un club cinese”. Così il titolare della più grande azienda di bibite della Cina, si tira fuori dalla corsa alla proprietà del Milan, alla quale negli ultimi mesi sono stati associati diversi magnati provenienti da ogni angolo del globo.
Il Milan ha la necessità di introdurre nelle casse societarie soldi freschi, ma fin qui Silvio Berlusconi ha sempre smentito di voler cedere la maggioranza delle quote azionarie. L’attuale proprietà rossonera è orientata a cedere al massimo il 30% delle azioni e per non meno di 250 milioni di euro. Prima di Zong, era stato anche Mr Pink, altro imprenditore asiatico che opera nel campo delle bevande a smentire l’interesse per le azioni del Milan. Defilati anche la presunta cordata libanese e il gruppo americano Madison Square Garden.
Non sembra più interessata nemmeno la cordata messicana, che lascia dunque campo aperto a Bee Taechaubol, il magnate thailandese che pare dovrebbe presentarsi a Milano subito dopo Pasqua per parlare con la proprietà rossonera. Quanto al Gruppo Dalian Wanda di Wang Jianlin, che ha già rilevato il20% dell’Atletico Madrid e acquistato Infront, avrebbe espresso interesse solo per il progetto del nuovo stadio rossonero che sta portando avanti l’ad Barbara Berlusconi.
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