Antonio Caliendo ha denunciato un grave fatto del quale è stato purtroppo protagonista. Il presidente del Modena ha infatti raccontato un agguato subito da parte degli ultrà dei Canarini, che hanno tentato di fare irruzione all’interno della sede societaria muniti di spranghe e con cani pit bull al guinzaglio. Il club – ultimo in classifica in Serie C e sfrattato dallo Stadio Braglia – è in pessime acque e proprio ieri ha presentato i libri contabili in tribunale, chiedendo il concordato.
Questo il racconto di Caliendo: “Fortunatamente mi è arrivata una telefonata che mi ha avvertito della presenza di persone incappucciate fuori dalla sede. Insieme a un mio collaboratore siamo riusciti a bloccare la porta d’ingresso spostando un pesante armadio e così mi sono salvato, telefonando alla polizia. Il gruppo di persone è riuscito ad entrare in sede, perché sapevano che ero lì, ma noi abbiamo bloccato l’ingresso e ci siamo salvati. Erano venuti per aggredirmi“.
Gli ultrà rimproverano al Presidente di non voler vendere il club, ma su questo tema Caliendo ha una sua versione dei fatti ed ha già annunciato di voler presentare denuncia: “Ieri sera ho avuto l’ennesimo incontro con Carmelo Salerno, architetto che da otto mesi a questa parte fa finta di voler acquistare la società, quando in realtà non la vuole fare ma è interessato ai terreni dell’area di allenamento che si trova non lontano dallo stadio. L’unico suo interesse era quello di seguire la situazione della società fino alla presentazione dei libri in tribunale. Sto preparando un dossier che porterò alle autorità, e saranno loro a valutare quanto è avvenuto in questi mesi. Quanto avvenuto ieri è frutto di questo clima. Questo è terrorismo, intimidazione ed estorsione“.
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