La Francia di Brasile 2014 è una outsider, qualificatasi per il rotto della cuffia ai play off. Ma è una outsider piena di talento e quindi da segnare in ‘arancione’, se non proprio in rosso. Le convocazioni di Didier Deschamps hanno fatto discutere e molto. Soprattutto l’esclusione di Samir Nasri, talento 26enne del Manchester City. Una bocciatura che ha fatto saltare i nervi ad Anara, la fidanzata del giocatore. A quel paese, su twitter, non è finito solo il ct, ma la Francia tutta.
Al di là di questo episodio colorito, i transalpini sfoggeranno la stellina Paul Pogba, che potrebbe consacrarsi definitivamente a livello mondiale nonostante la giovane età. E, chissà, far salire ulteriormente il suo costo sul mercato. E’ lo juventino l’unico italiano che fa parte della spedizione francese. Ignorati, infatti, i milanisti Mexes e Rami. C’è però un altro giovanissimo, già vincitore della Champions League con il Real Madrid: Varane. L’esperienza di Benzema per i gol pesanti. E poi attenzione ai giovani Griezmann e Remy.
La storia della Francia ai Mondiali
Il punto più alto della storia calcistica francese ha due date: il 1998 con la vittoria del Mondiale in casa e il 2000 con il successo del campionato europeo (già conquistato nel 1984 con un certo Michel Platini a dettare le regole). Anche il Mondiale del 1998 ha l’icona prestigiosa di Zinedine Zidane, il genio che però perderà la testa in un’altra finale (quella di Germania 2006 contro l’Italia). In ogni caso, la sensazione è che i francesi abbiano bisogno di stelle luminose per seguire la strada delle vittorie. Franck Ribery potrà prendersi questo ruolo?
Anche nel 1958, la grandeur francese rischiò di esserlo davvero, ma il Brasile eliminò i Bleus nella semifinale della Coppa del mondo Rimet. Pelè segnò una tripletta, per la cronaca. Nella finale per il terzo posto, i francesi con un roboante 6-3 superarono la Germania. L’edizione viene ricordata pure per i 13 gol di Fontaine, tuttora il record nella fase finale di un Mondiale. Questo fu un episodio isolato. Per ritrovare la Francia protagonista mondiale, infatti, bisognerà attendere il 1982. Quarta in Spagna, quattro anni dopo terza in Messico, la selezione transalpina era comunque tra le big.
Niente qualificazione nel 1990 e nel 1994, poi l’ubriacatura in casa grazie alle magie di Zidane e ai malanni di Ronaldo. E alla generazione di Deschamps (oggi allenatore), Thuram, Desailly, Trezeguet e Blanc. Da allora, come detto, solo delusioni. In Corea e Giappone nel 2002 da comparse, i transalpini arrivarono in finale in Germania 2006, perdendo con l’Italia nonostante il vantaggio immediato su rigore. E subendo l’onta del rosso diretto proprio a Zizou, per la testata a Materazzi. Nel 2010, una vera e propria ribellione di spogliatoio in Sudafrica e l’uscita al primo turno. Con la Francia che decide definitivamente di chiudere un ciclo.
Le qualificazioni a Brasile 2014
La Francia è arrivata in Sudamerica grazie alla vittoria play off, dopo il secondo posto nel girone europeo dietro alla fortissima Spagna. I francesi hanno sprecato una grossa chance dopo aver imposto il pari agli iberici in casa spagnola. Sono stati infatti battuti, a domicilio, al ritorno e hanno poi pareggiato con la Georgia. Play off, dunque, con rischi annessi. Contro l’Ucraina, Deschamps è andato infatti vicino alla clamorosa eliminazione, perdendo 2-0 l’andata fuori casa a Kiev. Rimonta storica, al ritorno, per Pogba e compagni che, con il 3-0, sono riusciti a qualificarsi a Brasile 2014. Un 3-0 condito anche da polemiche per una rete segnata in fuorigioco. Tutto dimenticato, ora, perché il nazionalismo francese è dilagante quando si tratta di tifare per la Nazionale.
L’allenatore: Didier Deschamps
Ex centrocampista di quantità, grande protagonista con la maglia della Juventus e della Nazionale (da capitano ha vinto l’Europeo 2000 e il Mondiale 1998), Deschamps ha iniziato la sua carriera di allenatore a 33 anni con il Monaco. E il secondo anno sfiora la vittoria della Ligue 1, conquistando la Coppa di Lega. Il capolavoro è del 2003/2004: il Monaco raggiunge la finale di Champions League, dopo aver eliminato tra l’altro il Real Madrid. All’ultimo atto, però, ha la meglio il Porto di José Mourinho. Nel settembre del 2005 arriveranno le dimissioni, dieci mesi di disoccupazione e poi la chiamata della Juve, appena retrocessa in serie B. I dissidi con il direttore sportivo, però, portano Didier alle dimissioni nonostante la promozione bianconera. Tornato in Francia, vince la Coppa di Lega con il Marsiglia e poi il campionato. Arriva pure la Supercoppa di Francia e, nel 2012, la chiamata per guidare i Bleus.
La rosa dei 23
Portieri: Landreau (Bastia), Lloris (Tottenham), Mandanda (Marsiglia)
Difensori: Debuchy (Newcastle), Digne (Psg), Evra (Manchester United), Koscielny, Sagna (Arsenal), Mangala (Porto), Sakho (Liverpool), Varane (Real Madrid)
Centrocampisti: Cabaye, Matuidi (Psg), Grenier (Lione), Mavuba (Lille), Pogba (Juventus), Sissoko (Newcastle), Valbuena (Marsiglia)
Attaccanti: Benzema (Real Madrid), Giroud (Arsenal), Griezmann (Real Sociedad), Remy (Newcastle), Ribery (Bayern Monaco)
Il Gruppo E e il calendario della Francia
E’ andata di lusso alla Francia nel sorteggio dei gironi. I transalpini si trovano, infatti, nel gruppo E con Svizzera, Ecuador e Honduras. Deschamps dovrà compiere un miracolo per …non qualificarsi. Con gli elvetici unica possibile insidia. La Francia inizierà contro l’Honduras a Porto Alegre, poi ecco per l’appunto la Svizzera prima di chiudere contro l’Ecuador. Il girone morbido sarà sicuramente un vantaggio per proseguire il cammino, ma potrebbe anche rivelarsi un boomerang se agli ottavi dovesse presentarsi un avversario di livello. I francesi saranno entrati in clima mondiale?
15 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – Porto Alegre, Beira Rio
Francia – Honduras
20 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – Fortaleza, Arena Fonte Nova
Francia – Svizzera
25 giugno 2014, ore 17:00 (ore 22:00) – Rio de Janeiro, Maracanà
Francia – Ecuador
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