L’Uruguay per la quarta volta di fila si presenta ai Mondiali dopo aver superato lo spareggio interzona, non un record di cui andare fieri. Ma si sa che questo conta poco quando il torneo comincerà e la squadra di Tabarez arriva in Brasile con la reputazione di avversario difficile da affrontare, il fatto che sia nello stesso girone dell’Italia non è una buona notizia. L’attacco può contare sulle stelle Luis Suarez e Edinson Cavani, il primo però è alle prese con il recupero dopo l’operazione al ginocchio, ma il selezionatore della Celeste lo ha voluto includere comunque nella lista dei 23. Scorrendo i nomi dei convocati si possono notare i nomi degli “italiani” Martin Caceres, Walter Garbano, Diego Perez e Abel Hernandez, quest’ultimo protagonista nel Palermo in Serie B. Ci sarà anche Diego Forlan eletto miglior giocatore del torneo quattro anni fa in Sudafrica.
L’Uruguay ha partecipato anche all’ultima Confederations Cup che si è tenuta lo scorso anno in Brasile. Dopo aver perso in semifinale contro il Brasile per 2-1 con Forlan che si fa parare un rigore da Julio Cesar, si ritrova nella finalina di consolazione proprio contro l’Italia. La partite finisce 2-2, con Edinson Cavani che rimedia per due volte allo svantaggio dopo i gol di Astori e Diamanti, ai rigori vinceranno gli Azzurri. La Celeste ha affrontato a Montevideo in amichevole l’Irlanda del Nord, la vittoria per 1-0 è stata firmata da Stuani, un anno a Reggio Calabria con la maglia della Reggina. L’ultimo test lo giocherà fra due giorni, sempre allo stadio Centenario di Montevideo, di fronte ci sarà la Slovenia. Poi si inizierà a fare sul serio, il primo avversario in Brasile la Costa Rica.
La storia dell’Uruguay ai Mondiali
La nazionale uruguayana è stata considerata a lungo una delle big del calcio mondiale, anche in virtù dei due Mondiali vinti nella sua storia. La Celeste si è aggiudicata il primo torneo della storia, quello disputato nel 1930 proprio nel piccolo paese sudmericano. Dopo la doppietta italiana gli uruguayani si ripeteranno nel 1950 quando la competizione si disputa in Brasile. La finale del Maracanà è rimasta nella storia del calcio mondiale, i brasiliani passano in vantaggio con Friaça, ma prima Schiaffino e poi Ghiggia infrangono il sogno verdeoro, rovinando per sempre la vita al portiere Barbosa e a milioni di brasiliani. O Maracanaço, così viene ricordata quella drammatica giornata sportiva, alla sconfitta infatti seguirono momenti di vera e propria isteria collettiva nel paese della samba, furono proclamati tre giorni di lutto nazionale e si contarono numerosi suicidi (qui un approfondimento su quello che accadde il 12 giugno 1950 a Rio de Janeiro). Oltre a queste due vittorie i migliori risultati sono i quarti posti del 1970 e del 2010. L’Uruguay nel suo palmares vanta anche la vittoria di due Olimpiadi, nel 1924 e nel 1928 e per questo motivo nel logo della Federazione compaiono quattro stelle, e di 15 Coppe America, di cui sono gli attuali detentori avendo vinto l’ultima edizione del 2011.
Le qualificazioni a Brasile 2014
Dopo aver vinto la Coppa America tutti immaginavano che l’Uruguay sarebbe riuscito a finire agevolmente fra le prime quattro, vista anche l’assenza del Brasile in quanto paese organizzatore. La squadra di Tabarez però paga un pessimo 2012 in cui sono riusciti a collezionare appena 5 punti, nel 2013 la ripresa che alla fine è valsa il quinto posto con 25 punti, frutto di 7 vittorie, 4 pareggi e 5 sconfitte, come l’Ecuador forte però di una migliore differenza reti. Per questo hanno dovuto affrontare la Giordania in una sfida andata e ritorno, il confronto si è deciso nella prima sfida quando i sudamericani sono andati a vincere ad Amman per 5-0, il ritorno, ormai inutile, si è concluso 0-0. Luis Suarez con 11 gol è stato il capocannoniere del girone di qualificazione sudamericano, il suo compagno di reparto Cavani ne ha realizzati invece 5, più uno contro i giordani.
L’allenatore: Oscar Tabarez
La carriera da allenatore di Tabarez comincia nelle giovanili del Bella Vista, squadra in cui aveva chiuso la carriera del giocatore. La prima soddisfazione in panchina la ottiene alla guida del Peñarol nel 1987 quando vince la Coppa Libertadores. Nel 1991 varca i confini uruguayani per andare in Argentina dove allenerà, vincendo un campionato di Apertura, il Boca Juniors. Nel 1994 sbarca in Italia per guidare il Cagliari, riuscirà a centrare un ottimo nono posto, seguirà la chiamata del Milan. L’esperienza in rossonero inizia con la sconfitta in Supercoppa Italiana contro la Fiorentina, verrà esonerato a campionato in corso e sostituito da Arrigo Sacchi. Tornerà ancora in Sardegna ma senza fortuna, anche in quel caso l’avventura si conclude con un esonero. Dal 2006, dopo che l’Uruguay aveva fallito la qualificazione ai Mondiali del 2006, inizia la sua esperienza come selezionatore della Celeste e i risultati sono ottimi. Centra la qualificazione ai Mondiali del 2010 dove finisce al quarto posto, vince la Coppa America nel 2011 ed è protagonista nel 2013 di una buona Confederations Cup. Se l’Uruguay è considerato oggi un avversario temibile è anche merito suo. Aveva già occupato la panchina della nazionale con cui aveva preso parte a Italia 1990, l’avventura si era conclusa agli ottavi di finale proprio contro gli Azzurri di Azeglio Vicini.
La rosa dei 23
Portieri: Fernando Muslera (Galatasaray), Martin Silva (Vasco Da Gama), Rodrigo Munoz (Libertad).
Difensori: Diego Lugano (West Bromwich Albion), Diego Godin (Atletico Madrid), José Maria Gimenez (Atletico Madrid), Martin Caceres (Juventus), Maximiliano Pereira (Benfica), Jorge Fucile (Porto), Sebastian Coates (Nacional).
Centrocampisti: Egidio Arevalo Rios (Morelia), Walter Gargano (Parma), Diego Perez (Bologna), Alvaro Gonzalez (Lazio), Alvaro Pereira (San Paolo), Cristian Rodriguez (Atletico Madrid), Gaston Ramirez (Southampton), Nicolas Lodeiro (Botafogo).
Attaccanti: Luis Suarez (Liverpool), Edinson Cavani (PSG), Diego Forlan (Cerezo Osaka), Cristian Stuani (Espanyol), Abel Hernandez (Palermo).
Il Gruppo D e il calendario dell’Uruguay
Il Gruppo D in cui è stata inserita la nazionale uruguayana è uno dei più difficili dell’intero torneo, basti pensare che è quello che può contare più mondiali vinti, ben 7 compresi i 2 dei sudamericani. Per la squadra di Tabarez sarà fondamentale non commettere passi falsi all’esordio contro la Costa Rica, l’avversario più abbordabile. Cinque giorni dopo Suarez e compagni se la dovranno vedere infatti con l’Inghilterra che potrebbe essere già a caccia di punti preziosi visto che esordirà con l’Italia. Si chiude infine contro gli Azzurri di Prandelli, una sfida che potrebbe essere decisiva per il passaggio agli ottavi o almeno per la prima posizione del girone. Fare previsioni è abbastanza arduo, le tre big hanno tutti le stesse possibilità di passare il turno, sulla carta forse solo l’Italia può sembrare leggermente favorita.
14 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – Fortaleza, Castelão
Uruguay – Costa Rica
19 giugno 2014, ore 16:00 (ore 21:00) – San Paolo, Stadio Corinthians
Uruguay – Inghilterra
24 giugno 2014, ore 13:00 (ore 18:00) – Natal, Arena das Dunas
Italia – Uruguay
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