La Russia non ci sta e attacca la Uefa per non aver sospeso tempestivamente la partita giocata venerdì contro il Montenegro, dopo lo spiacevole episodio di violenza ai danni del portiere Igor Akinfeev. Il 28enne numero 1 della nazionale russa e del Cska Mosca è stato colpito alla testa con un fumogeno acceso dopo ventidue secondi dal fischio d’avvio della gara disputata a Podgorica, in Montenegro. Gara che è stata sospesa a metà del primo tempo
dopo un lancio di oggetti che ha costretto l’arbitro tedesco Ayketin a interrompere definitivamente il match, dopo che era stato sospeso per 35 minuti la prima volta e dopo che la ripresa era iniziata in ritardo sempre per colpa del lancio di oggetti dagli spalti.

Per Akinfeev ustioni al collo e trauma cranico, ma le sue condizioni non preoccupano. La federazione russa intanto ha scritto una nota di protesta all’Uefa; in particolare il presidente della federazione russa, Nikolaj
Toltstych, ha detto che “bisognava fermare la partita subito”. Sulla stessa posizione anche il ct Fabio Capello, che a La Gazzetta dello Sport ha spiegato:

La partita andava sospesa subito, dopo il lancio del fumogeno che ha colpito il nostro portiere. Il delegato Uefa non ha però voluto sentire ragioni.

Il tecnico italiano non ha risparmiato critiche nei confronti del presidente dell’Uefa Platini, visto che “pochi giorni fa ha parlato di rigore contro la violenza e poi alla prima occasione si sceglie questa linea”. Capello ha raccontato che anche il presidente della federazione montenegrina, Dejan Savicevic, “non voleva più
giocare”.

In attesa di capire se l’Uefa deciderà per l’assegnazione della sconfitta a tavolino per la Nazionale di casa, ecco la preoccupazione – non senza polemica – del montenegrino Jovetic:

Spero solo che le sanzioni non siano troppo pesanti, i russi pareva non aspettassero altro per potersi lamentare con l’arbitro.

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ultimo aggiornamento: 29-03-2015


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