Nuovi sviluppi sulla vicenda dgli spari di Tor di Quinto che hanno causato la morte di Ciro Esposito, il tifoso napoletano giunto a Roma per seguire la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Secondo il perito balistico incaricato di svolgere una consulenza sui fatti la pistola utilizzata da Daniele De Santis fu afferrata per la canna da Alfonso Esposito. La tesi è stata illustrata nel corso dell’udienza tenutasi in sede di incidente probatorio. Secondo la procura, il tentativo di sottrarre la pistola dalle mani di De Santis, alla luce della traccia di sangue non appartenente al tifoso romanista, sarebbe avvenuto dopo i primi quattro spari, quelli che raggiunsero Ciro Esposito, il cugino Alfonso e Gennaro Fioretti.
La prossima udienza è in programma il 13 ottobre prossimo ed esaminerà le conclusioni degli accertamenti peritali disposti dal gip Giacomo Ebner per ricostruire la dinamica dei tragici fatti che anticiparono la finale Fiorentina-Napoli. Nel corso dell’udienza il perito balistico ha detto che sull’arma impugnata da De Santis, una pistola con matricola abrasa, le tracce di sangue sono di Alfonso Esposito, uno dei tre tifosi napoletani raggiunti dai colpi d’arma da fuoco.
L’impugnazione della pistola avrebbe provocato la caduta di un proiettile, trovato dagli investigatori, durante il ricaricamento dell’arma. I guanti indossati presumibilmente da De Santis sono stati ritrovati all’interno del Ciak Village, dove l’ultra’ lavorava, abbandonati e bagnati. La famiglia di Ciro Esposito, in una conferenza stampa tenuta due settimane fa, ha dichiarato di sospettare possibili coperture o insabbiamenti per proteggere Daniele De Santis.
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