All’alba di stamattina, lunedì 22 settembre 2014, gli agenti della Digos di Roma hanno arrestato Gennaro De Tommaso, meglio noto come Genny ‘a Carogna, il capo ultras del Napoli che si fece notare durante la finale della Coppa Italia 2014 mentre “contrattava” con le forze dell’ordine se far cominciare o no la partita dopo i fatti avvenuti fuori dallo Stadio Olimpico di Roma che avevano portato al grave ferimento del tifoso napoletano Ciro Esposito che poi è morto dopo 50 giorni di agonia al Gemelli di Roma.

Oltre a Genny la Carogna sono stati arrestate anche altre quattro persone. Tra le accuse ci sono: concorso in resistenza a pubblico ufficiale, lancio di materiale pericoloso, invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive. Su Genny pende anche il reato di mancato rispetto del divieto di striscioni e cartelli incitanti alla violenza o recanti ingiurie o minacce, questa accusa fa riferimento alla maglietta indossata, quella con la scritta “Speziale libero”, perché fa riferimento alla liberazione del ragazzo accusato di aver causato la morte dell’ispettore di polizia Filippo Raciti, nel 2007 a Catania.

Dunque i motivi dell’arresto di Genny la Carogna e gli altri quattro tifosi del Napoli sono da rintracciare negli scontri dentro e fuori lo stadio con gli operatori di polizia la sera del 3 maggio scorso.
L’arresto di Genny e gli altri quattro ultras rientra nell’inchiesta condotta dai pm Eugenio Albamonte e Antonino Di Maio, che stanno ricostruendo quanto avvenuto a Tor di Quinto quando venne ferito Ciro Esposito e anche all’interno dello stadio con una presunta trattativa con gli ultras.

In conferenza stampa gli inquirenti hanno spiegato che il giorno della finale di Coppa Italia, un centinaio di tifosi del Napoli senza vessilli, travisati con indumenti che hanno poco a che vedere con il clima di maggio (felpe, scaldacollo ecc.) erano in una zona dalla quale sarebbero dovuti passare i tifosi della Fiorentina, in Piazza Mazzini.
Da lì son passati i poliziotti della Digos che li hanno riconosciuti dall’accento e li hanno scortati per evitare che entrassero in contatto con i tifosi viola, ma durante il tragitto verso lo stadio si sono resi protagonisti di atti di violenza nei confronti delle forze dell’ordine, soprattutto nella zona di Ponte Milvio. In particolare, Gennaro De Tommaso, come risulta da un video, aveva un ruolo di leader, dunque è evidente la sua responsabilità diretta e come istigatore. Anche all’interno dello stadio De Tommaso si è proposto come leader della tifoseria.
I fatti contestati sono avvenuti intorno alle 17 del 3 maggio, quindi circa un’ora prima dell’episodio in cui è stato coinvolto Ciro Esposito che, invece, seguiva l’itinerario dei tifosi napoletani.

De Tommaso è agli arresti domiciliari, gli altri quattro hanno l’obbligo di firma.

Speziale libero - Genny 'a carogna

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ultimo aggiornamento: 22-09-2014