Si è spento Umberto Panini, imprenditore cofondatore della famosa azienda che produce da anni e anni le famose figurine dei calciatori tanto amate da bimbi e adolescenti. Un must, che nonostante stia patendo gli effetti della crisi economica, continua ad essere uno dei marchi più rappresentativi dell’editoria nostrana. L’industriale è deceduto a 83 anni ieri sera presso la sua abitazione di Modena: era nato a Pozza di Maranello il 3 febbraio del 1930 e dopo essere andato a cercare fortuna in Venezuela, tornò nel capoluogo emiliano agli inizi degli anni ’60.
A richiamarlo in patria, una lettera del fratello Giuseppe, nella quale lo invitava a tornare poiché “l’America è qua”. Nel 1961, dopo aver maturato esperienza con la propria agenzia di distribuzione di giornali, i fratelli Umberto, Giuseppe, Benito e Franco Cosimo diedero vita alla prima Collezione Calciatori Panini, che faceva riferimento al campionato di calcio 1961-1962. Fino al 1988 la Panini rimase un’azienda a conduzione familiare, prima di passare per le mani di diversi imprenditori. Nel settembre del 2013, l’azienda si lanciò anche nel settore dei fumetti acquisendo anche il ramo di azienda dei periodici Disney in Italia, con il settimanale Topolino quale pubblicazione di punta.
Nella Panini, Umberto si occupò principalmente della parte industriale, progettando in prima persona i macchinari per la produzione e il confezionamento delle figurine. Dal momento in cui la famiglia lasciò il ramo editoriale, Umberto Panini fondò l’azienda agroalimentare Hombre, dove sarà allestita la camera ardente. Con lui se ne va un bel po’ di romanticismo del calcio che fu: uno sport meno legato al business e molto più vicino ai tifosi.
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