Vendicare Ciro Esposito, il tifoso gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli da un tifoso della Roma. Pare essere questa la parola d’ordine, sottotraccia o meno, tra il popolo partenopeo. Nel quartiere Sanità, poco lontano dal cimitero delle Fontanelle, è infatti apparso un manichino con una corda al collo e indosso la maglia della Roma. Lo striscione dice: “Ciro, non faremo festa finché di Gastone non avremo la testa. Romanista infame”.
Il bersaglio è Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso che – il giorno della finalissima all’Olimpico – ferì con un colpo d’arma da fuoco il tifoso napoletano. De Santis è indagato, Esposito è tuttora in ospedale in condizioni critiche. A quanto pare, comunque, gli striscioni del quartiere Sanità sarebbero opera di un abitante del rione, che non ha dunque legami con le frange estreme della tifoseria campana.
Oltre allo slogan contro De Santis, ci sono altri striscioni pure per Francesco Totti e sua moglie Ilary Blasi, naturalmente pieni d’insulti. Su un muro, poco distante, compare anche la scritta – in rosso acceso – “Speziale libero”, la stessa che c’era sulla maglietta di Genny ‘a carogna e che è costata il Daspo al capo della curva partenopea.
Fortunatamente, c’è anche chi non pensa esclusivamente alla vendetta, ma alla salute di Esposito. Il classico e doveroso “Ciro, non mollare”, che poi è la cosa più importante, indipendentemente dalle responsabilità e dai colori della maglia. Certo, le tensioni dello scorso 3 maggio sono tutt’altro che sopite, pure a campionato terminato. La prossima stagione, purtroppo, si preannuncia caldissima sulla tratta Roma – Napoli.
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