Messo in chiaro che da parte sua non c’è alcuna intenzione di vendere il Napoli e che “al massimo lo venderanno i miei figli, quando io morirò, se non saranno in grado di gestirlo”, Aurelio De Laurentiis alla vigilia della Supercoppa italiana, in programma stasera alle ore 18.30 italiane a Doha, ha rilasciato dichiarazioni interessanti.
Il patron azzurro, molto critico nei confronti dell’ex ministro Melandri che ha creato “danni incommensurabili”, riportando “il calcio indietro di 10 anni”, ha parlato del futuro della Serie A (“io la porterei a 16 squadre) e del suo Napoli (ha confermato l’arrivo in azzurro di Gabbiadini a gennaio, come potete ascoltare nel video in apertura di post). Spiegando che “ci vuole pazienza” per il definitivo salto di qualità perché oggi “non possiamo permetterci due centrocampisti che guadagnano dagli 8 ai 10 milioni all’anno”. Insomma, la priorità è “escogitare un sistema che mi porti altri 150 milioni all’anno”:
Allora, vedrete, che il mio Napoli sarà competitivo. Io qualche idea ce l’ho, ma devo sganciarmi dal Comune per la questione stadio, un vero problema. (…) Sto pensando di coinvolgere i tifosi, ne abbiamo 56 milioni in tutto il mondo, si potrebbe lavorare a qualcosa che si avvicini all’azionariato popolare.
Le parole più forti sono però quelle pronunciate a proposito di Rafa Benitez. La sensazione dall’esterno è che l’allenatore spagnolo a fine stagione saluterà (lo ha fatto capire qualche settimana fa raccontando la nostalgia per la famiglia, che vive in Spagna). De Laurentiis non è parso però particolarmente preoccupato, anzi:
Se non aspetterà, pazienza, faremo a meno di lui. Il Chelsea, per esempio, sta andando avanti lo stesso, anche senza di lui. Se il progetto non gli piacerà, ce ne faremo una ragione.
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