Il Napoli manca l’occasione di riavvicinare la Juventus nella serata più importante. La tanta sofferenza nel primo tempo, il gol subito da Chiellini, poi il pareggio nel momento più difficile con il tiro deviato di Inler dopo aver rischiato (e molto) di andare sotto di due reti. Nella ripresa il Napoli lascia fare alla Juve, ma è più pericoloso, anche se sempre e solo con tiri dalla distanza. Due volte Hamsik, nella seconda occasione la respinta di Buffon era buona, anzi ottima, per Dzemaili che la butta fuori da posizione invitante.
In settimana tante polemiche “preventive” con il Corriere dello Sport che ordina la non designazione di Rizzoli da Bologna (reo di aver fischiato il rigore su Vucinic in Supercoppa, perché se ne parla ancora?), Braschi esegue. Alla fine arriva Orsato, con Celi e De Marco assistenti di porta. I tre messi insieme commettono qualche errore, ma tutto sommato l’arbitraggio non altera il risultato più giusto, quello di parità, che fa dispiacere al Napoli solo perché il ritardo in classifica resta di 6 punti e c’è lo scontro diretto dell’andata perso a Torino per 2-0.
Alla Juventus manca un rigore, fischiabile, di Inler su Lichtsteiner quando il risultato era già sull’1-0. Poi Chiellini e Cavani in area se le danno di santa ragione, uno trattiene, l’altro cerca di liberarsi anche con le cattive. Lo juventino tira i capelli al Matador, l’uruguayano risponde (con una latenza di una 20ina di secondi) con una gomitata da codice penale. L’arbitro decide di sorvolare e tira fuori un giallo solo per il napoletano, poco adatto ad interpretare la situazione.
Cavani – Chiellini: capelli tirati e gomitata al volto
Napoli – Juventus 1-1 | La Fotogallery
Nella ripresa una protesta di Pandev per una trattenuta di Lichtsteiner sugli sviluppi di un calcio d’angolo (con un’uscita poco precisa di Buffon), poca roba, comunque non più da rigore della spallata sulla schiena di Inler nel primo tempo. Insomma, finisce 1-1, Cavani e Chiellini si scambiano la maglia con tanto di pacca sulla spalla. Sarebbe chiusa lì, anche Conte sdrammatizza (soddisfatto com’è del punto conquistato) parlando di “Chiellini che cercava di togliere il gel dai capelli di Cavani” e non commentando la gomitata, invece Mazzarri (poco soddisfatto dal punticino conquistato) proprio non ce la fa ad evitare la lamentazione. Lui però è coerente, lui “degli arbitri non parla“, così finisce per farlo per interposta persona attribuendo ai suoi giocatori non uno ma due rigori non concessi.
No, degli arbitri non voglio parlare, ma se i miei giocatori mi dicono che c’erano due rigori, bisogna dirlo, poi fanno parte degli episodi di una partita, ci sta, ma non mi attacco a questo, le occasioni per vincere le abbiamo avute lo stesso e non le abbiamo concretizzate. Noi abbiamo avuto, pronti via, due occasioni e potevamo fare gol prima di loro. Loro hanno avuto un’occasione più clamorosa della nostra, sull’1-0, che ci poteva mettere in difficoltà, è vero, quella di Vucinic e De Sanctis ci ha messo una pezza. Poi non me ne ricordo altre più di noi. Nel secondo tempo le abbiamo avute tutte noi.
Mazzarri è un grande allenatore, e il Napoli ha tutte le possibilità di sfruttare gli scivoloni (che arriveranno) di una Juve ancora impegnata in Champions, ma a volte è davvero incontentabile. Con l’episodio del rigore non concesso su Lichtsteiner gli azzurri possono festeggiare con serenità il terzo compleanno dell’ultimo rigore concesso contro il Napoli al San Paolo, era il lontano 28 Febbraio 2010. Uno, a volte, deve anche sapersi accontentare.
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