Maurizio Sarri si affida anche alla tecnologia per rivoluzionare la tattica del Napoli dopo due anni di gestione Benitez. L’ex tecnico dell’Empoli è noto per essere molto puntiglioso nella cura dei dettagli e suole far provare e riprovare tantissime volte i suoi schemi, soprattutto sulle palle da fermo. Nel ritiro di Dimaro, assieme all’allenatore toscano, in questi giorni è stato avvistato anche un drone, un ritrovato di tecnologia in grado di catturare dall’alto immagini in full hd e di sprintare fino a 110 km/h. Oltre a disporre di un software di nuova generazione, il dispositivo ha un raggio d’azione di 3 chilometri e riconosce perfino i giocatori in automatico.
Durante la conferenza stampa tenuta ieri presso la sede del raduno azzurro, lo stesso Sarri ha spiegato l’utilità del drone sui campetti di Dimaro:
“Il drone, filmando dall’alto, mi permette di seguire e di studiare al meglio il movimento dei giocatori, in particolare quello della linea difensiva. Il drone infatti è in grado di seguire la linea che si alza e si abbassa, dandomi l’immagine chiara e precisa di quello che succede in campo”.
Insomma, il drone segue i giocatori di Sarri uno per uno, li riconosce, li filma e mete in evidenza eventuali movimenti non congrui a quelli di tutto il reparto. L’attenzione dell’allenatore del Napoli è in questi giorni focalizzata sulla difesa, che lo scorso anno è stato il vero e proprio tallone d’achille della squadra di Benitez. I video e i dati raccolti dal drone, vengono inviati a Sarri e al suo staff in presa diretta, in modo tale che li si possa analizzare al volo.
In seguito, poi, durante le riunioni tecniche, gli stessi video in alta definizione serviranno per mostrare ai giocatori gli errori commessi nell’insolita visuale dall’alto. Il Napoli, non è comunque l’unica società che si sta affidando ad un drone per migliorare i propri allenamenti: anche l’Inter di Roberto Mancini dispone di una simile apparecchiatura nel ritiro di Riscone di Brunico.
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