[iframe width=”620″ height=”349″ src=”http://videa.hu/player?v=UrHYTdqup3YO8fG8″ frameborder=”0″]
Qualificazione ai quarti di finale di Coppa Italia ottenuta con fatica e pochi meriti da parte del Napoli di Benitez. Il tecnico spagnolo per affrontare questa gara contro l’Udinese ha optato per un ampio turn over che avrebbe dovuto garantire almeno una prova atleticamente valida. Eppure alla prova dei fatti i suoi avevano esaurito gran parte delle energie già a 15 minuti dal termine dei tempi regolamentari. Partita gagliarda invece quella dell’Udinese, presentatasi al San Paolo in emergenza difensiva, costretta anche a far riposare in avanti lo stanco Di Natale.
Il match è iniziato nel migliore dei modi per gli azzurri, ai quali l’arbitro Orsato ha concesso un calcio di rigore al terzo minuto di gioco per una leggera strattonata di Gabriel Silva su Duvan Zapata, proprio nel momento in cui quest’ultimo si stava coordinando per arrivare su un cross alto. Ingenuo il friulano e scaltro il napoletano nell’occasione. La partita si sarebbe potuta mettere in discesa, ma a rovinare i piani di Benitez ci ha pensato Mertens centrando la traversa dal dischetto.
Il Napoli non si è comunque demoralizzato per la chance sprecata ed ha continuato a giocare la sua partita. L’unica grande pecca la lentezza con la quale il pallone veniva gestito dai centrocampisti azzurri, che ha permesso all’Udinese di difendersi senza troppi affanni concedendo ai padroni di casa solo un paio di opportunità nella prima mezzora, la più pericolosa con un colpo di testa di Gabbiadini alzato prontamente sopra la traversa da Scuffet.
Al 36esimo il Napoli invece stato decisamente sfortunato quando Gargano ha tentato il tiro dal limite dell’area, trovando una deviazione che ha cambiato traiettoria al pallone facendolo terminare sul palo interno, per poi danzare molto pericolosamente sulla linea di porta avversaria prima di diventare inoffensivo.
L’Udinese, invece, si è limitata a provare un paio di volte la conclusione dalla distanza, senza impensierire eccessivamente Andujar. La squadra di Stramaccioni ha però avuto il grande merito di riuscire ad affondare il colpo nella prima vera occasione costruita al 57esimo minuto di gioco. Enormi i meriti del giovane Jaadi, partito palla al piede dalla sua trequarti difensiva dopo aver intercettato un passaggio sbagliato degli azzurri, arrivando fino al limite dell’area avversaria dove ha scaricato palla all’ex clivense Thereau, freddo nel concludere in rete.
Il vantaggio dell’Udinese è però durato appena 7 minuti e cioè fino a quando Jorginho non ha trasformato il secondo rigore concesso dal direttore di gara, in questo caso vittima di un clamoroso abbaglio: semplicemente inesistente il fallo di Heurtaux su Duvan Zapata. Tre minuti dopo l’1-1 è arrivata un’altra buona notizia per i padroni di casa in virtù dell’espulsione di Widmer per doppia ammonizione; questa sacrosanta anche in considerazione della simulazione dello stesso terzino svizzero nell’area napoletana – tentata poco prima di ricevere il secondo giallo per un fallo tattico – sulla quale l’arbitro ha generosamente deciso di sorvolare.
Incredibilmente la superiorità numerica non ha influito sulla partita. Il Napoli, invece di accelerare sfruttando il maggiore spazio per manovrare, ha rallentato, consentendo all’Udinese di difendersi con la giusta tranquillità fino al triplice fischio finale. All’inizio dei tempi supplementari la squadra ospite si è svegliata improvvisamente ed ha collezionato due grandi opportunità in rapida successione: la prima con un’incursione di Aguirre che ha causato una carambola tra Andujar e Mesto che per poco non si è trasformata in gol; la seconda con una gran botta di Kone dai 30 metri sulla quale l’ex portiere del Catania è dovuto volare per deviare il pallone in angolo.
Al 99esimo minuto Marek Hamsik – fino a quel momento perlopiù dannoso – ha tirato fuori dal cilindro un gol semplicemente spettacolare, insaccando il pallone nel ‘sette’ con un tiro a giro violentissimo imprendibile per Scuffet. Partita finita? Neanche per sogno perché nell’Udinese ci gioca Kone, uno che al San Paolo sa esaltarsi anche senza la maglietta del Bologna addosso.
È stato infatti proprio il centrocampista greco a ristabilire nuovamente la parità, segnando un altro gol che resterà a lungo impresso nella mente dei tifosi azzurri: un tiro al volo dal limite dell’area sul quale era impossibile opporsi. Dopo il nuovo pareggio entrambe le squadre si sono allungate, favorendo i capovolgimenti di fronte repentini. L’ultima grande opportunità è capitata proprio al 120esimo minuto a Mertens, dimenticato sul secondo palo dalla difesa ospite. Nonostante lo spazio che aveva a disposizione il belga non è comunque riuscito a deviare in rete un cross proveniente dalla fascia destra, arrivando solo a colpirlo maldestramente con la testa.
La partita si è dunque decisa ai calci di rigore, dove l’unico a sbagliare è stato il brasiliano Allan sul quale Andujar non ha fatto rimpiangere il pararigore Rafael deviando oltre la linea di fondo un rigore comunque ben tirato. L’ultimo e decisivo rigore nel Napoli l’ha invece messo a segno Gonzalo Higuain, entrato solo nel secondo tempo supplementare al posto di Duvan Zapata per l’ultimo assalto all’arma bianca.
Dopo aver eliminato l’Udinese, nei quarti di finale il Napoli dovrà vedersela contro l’Inter.
Napoli-Udinese 2-2 (7-6 dcr) | Le Foto
Napoli-Udinese 2-2 (7-6 dcr) | Le Foto
Riproduzione riservata © 2024 - CALCIOBLOG