Il codice etico di Cesare Prandelli parla chiaro: un giocatore che mette in atto comportamenti non opportuni, con il proprio club d’appartenenza, come gesti di violenza, proteste eccessive e via dicendo, salta di fatto una convocazione con la Nazionale azzurra.
L’ultima “vittima”, da questo punto di vista, è stato il difensore della Juventus, Leonardo Bonucci, punito con due giornate di squalifica ricevute a seguito delle vibranti proteste all’indirizzo dell’arbitro Guida, al termine della partita di Serie A Juventus – Genoa, caratterizzata da un presunto rigore non concesso ai bianconeri.
Cesare Prandelli, però, potrebbe modificare molto presto questo suo personale codice comportamentale riguardante i calciatori: il commissario tecnico, infatti, ha intenzione di scartare definitivamente la non convocazione, scegliendo una punizione più “soft”.
L’idea, infatti, è quella di convocare ugualmente il calciatore resosi protagonista di comportamenti errati, farlo allenare come di consueto insieme ai compagni e, al momento della partita, farlo accomodare gentilmente in tribuna. In poche parole: allenamenti sì, partita no.
Queste sono state le dichiarazioni precise di Prandelli a riguardo:
Quella di convocare comunque i giocatori che sarebbero esclusi dal codice etico, farli allenare con noi, ma poi lasciarli in tribuna è un’idea interessante, e non nascondo che già ci stavo pensando. Abbiamo ritenuto finora che un giocatore lasciato a casa sia punto nell’orgoglio. Ma stiamo valutando anche questa nuova strada.
Ricordiamo la lista di giocatori “puniti” finora da Cesare Prandelli per aver violato il codice etico: il centrocampista Daniele De Rossi non fu convocato per la partita contro la Francia del 14 novembre 2012 dopo aver colpito con un pugno il laziale Stefano Mauri durante il derby; Mario Balotelli, in occasione dell’amichevole contro gli Stati Uniti, che si è giocata il 29 febbraio 2012, non fu convocato per aver colpito con un calcio, il giocatore del Tottenham, Scott Parker, durante una partita di Premier League; l’attaccante giallorosso Pablo Daniel Osvaldo, infine, fu punito da Prandelli per aver colpito con un pugno, in un momento di nervosismo, il suo stesso compagno di squadra, Erik Lamela.
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