Michel Platini ha deciso di rivoluzionare il calcio ed ha intenzione di andare fino in fondo al processo di riforme. Dopo aver ideato gli Europei itineranti per il 2020, il presidente dell’Uefa ed ex numero 10 della Juventus, sta per annunciare ufficialmente la nascita della Nations League, un campionato dedicato alle squadre nazionali, che sostituirebbe di fatto le amichevoli e farebbe molto piacere ai commissari tecnici, che troppo spesso lamentano il poco spazio dedicato alle selezioni rispetto alle squadre di club. Al momento non c’è ancora nulla di ufficiale, ma c’è l’accordo di massima con le singole federazioni che pare non vedano l’ora di partecipare a questo nuovo torneo su base biennale.
Ovviamente, la Nations League non si sovrapporrà agli Europei e ai Mondiali di calcio, e dovrà tener conto già dei fitti impegni dei calciatori con i rispettivi club, sia in campionato, sia nelle coppe europee. La nuova competizione dovrebbe partire nel 2018 e fin qui avrebbero aderito ben 54 federazioni membri dell’Uefa. Da definire ancora il programma e il modello del torneo, anche se una bozza c’è già.
Si dovrebbe iniziare con una fase eliminatoria aperta a tutte le nazionali, che resteranno poi 16 per andare a comporre quattro gironi, le cui vincenti parteciperanno infine alle final four, sul modello del basket. Le partite della fase finale si giocherebbero nei mesi estivi e negli anni dispari, in modo da non accavallarsi con Europei e Mondiali. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dalla sede dell’Uefa, le otto teste di serie sarebbero Spagna, Germania, Italia, Francia, Inghilterra, Olanda e Portogallo. Non è escluso, inoltre, che le partecipanti alle final four, ottengano una sorta di wild card per accedere ad Euro 2020. Sarebbe un modo per convincere le nazionali a prendere l’impegno sul serio, anche se i vantaggi più evidenti si avranno dal punto di vista economico, grazie a sponsorizzazioni e diritti TV.
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