Domani ci sarà la tanto attesa decisione del giudice sportivo su Juventus-Napoli, gara che non si è disputata per la mancata presentazione in campo da parte dei partenopei. Le posizioni sono abbastanza delineate con tutto il calcio italiano che si è stretto attorno al rispetto delle regole e dei protocolli vigenti, mentre dall’altra c’è il club partenopeo che sostiene di avere avuto un divieto da parte dell’Asl. La decisione potrebbe creare un precedente pesante dal quale potrebbe scaturire addirittura il blocco dei campionati. C’è una spinta politica dietro, che non vorrebbe sostanzialmente il 3-0 a tavolino in favore dei bianconeri, eppure il nuovo Dpcm firmato da Giuseppe Conte la notte scorsa riafferma la centralità del protocollo stilato dalla Figc assieme al Comitato tecnico scientifico e sottoscritto da tutti i club.

Nello specifico, si legge che gli sport di contatto sono consentiti per atleti professionisti e dilettanti “nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni”. Se il protocollo prevede che con tampni negativi e isolamento in struttura fiduciaria ci si possa allenare e giocare, non si vede come un parere dell’Asl possa aver bloccato la partenza del Napoli verso Torino. Insomma, lo sport deve andare avanti, lo dice il governo con l’ultimo decreto e lo conferma anche il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, con una lunga lettera.

Spadafora: “Nuovo Dpcm tutela lo sport”

“Lo sport è salute, promuove corretti stili di vita e tutela il benessere psico-fisico in ogni suo aspetto e a tutte le età.
Il mondo sportivo è stato tra i più colpiti durante il lockdown e nelle settimane successive: è stato tra gli ultimi settori a riprendere, soprattutto lo sport di base, e ancora i numeri della ripresa non sono minimamente paragonabili a quelli precedenti la pandemia.
Abbiamo fatto ogni sforzo possibile, operato a sostegno del settore con misure e risorse mai viste prima, assicurato bonus a una categoria di lavoratori finora invisibile, previsto sostegni a fondo perduto. Stiamo per attivare un fondo per alleggerire le spese derivanti dai nuovi obblighi di igienizzazione e sanificazione, al fine di tutelare l’enorme valore economico e sociale dello sport per tutti.
Ne siamo talmente convinti che faremo di tutto affinché lo sport, con tutti i benefici che comporta, non si fermi di nuovo. Anche se questo implica una maggiore consapevolezza e una maggiore responsabilità da parte di tutti nel rispetto delle regole, dentro e fuori i campi sportivi.
L’analisi svolta dal Comitato Tecnico Scientifico delle curve dei contagi e degli altri indicatori sensibili ha imposto al Governo la necessità di prendere scelte difficili, proporzionate, ragionevoli. Tutti i settori risentiranno di una stretta.
Nel nuovo DPCM abbiamo tutelato non solo lo sport professionistico ma anche quello dilettantistico: associazioni e società sportive, federazioni e enti di promozione hanno infatti dato prova di aver rispettato con rigore i protocolli emanati nelle scorse settimane, spesso anche affrontando spese di adeguamento e messa in sicurezza degli spazi e delle strutture.
Questo significa che le ragazze e i ragazzi iscritti a scuole o campionati potranno continuare le loro attività, ad esempio, anche per quanto riguarda il calcio, il basket, la pallavolo tra gli altri, fatto salvo il rispetto delle regole e la prudenza oggi necessaria in ogni aspetto della vita quotidiana. Nessun cambiamento invece per quanto riguarda l’attività delle palestre (già ben regolamentata) e la corsa, “ovviamente” senza mascherina.
Dal lato sportivo al momento si è deciso di fermare solo le attività amatoriali degli sport di contatto: per intenderci, le “partitelle” organizzate tra amici. Non che non abbiano importanza o non siano utili ma in un momento così difficile, e speriamo per un breve periodo, dobbiamo ritornare a fare qualche sacrificio.
Chiaramente tutto il settore, e chi subirà in modo più significativo queste scelte, continuerà a ricevere attenzione e sostegno nei prossimi provvedimenti economici, a partire dalla prossima Legge di Bilancio.
Ogni decisione presa dal Governo rispecchia la fotografia della situazione attuale: monitoreremo, come sta facendo il Cts da mesi, l’andamento delle prossime settimane per capire se sarà possibile tornare a giocare anche tra amici in modo amatoriale o se, speriamo di no, sarà necessaria un’ulteriore stretta.
Molto dipende da noi: non dimentichiamo la mascherina, scarichiamo Immuni, rispettiamo le norme e un po’ anche il buonsenso”.

Gravina: “Recepite le nostre istanze”

La posizione del governo è stata accolta inoltre con grande favore da parte del presidente della Figc, Gabriele Gravina. “Le disposizioni contenute nel nuovo DPCM rappresentano un grande messaggio di fiducia per il mondo del calcio – esordisce il numero uno della Federcalcio – Ringrazio l’intero Esecutivo perché ha recepito il vero significato delle nostre ripetute istanze, salvaguardando soprattutto la base del movimento e continuando a consentire l’attività dilettantistica e giovanile. Nella collaborazione proficua con le istituzioni, la FIGC ha sempre mostrato grande senso di responsabilità sul tema della sicurezza e della tutela della salute. Una priorità riaffermata anche con la decisione, adottata con consapevole eccesso di precauzione, di mandare in campo oggi contro l’Irlanda la Nazionale l’Under 20 in luogo del gruppo dell’Under 21. In un momento così complicato per il Paese, è stato compreso quanto il calcio, sia per numeri che per impatto sociale, possa fare il bene della collettività”.

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ultimo aggiornamento: 13-10-2020