Dodici rinvii a giudizio e tre patteggiamenti nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. Li ha decisi il gup della capitale: a giudizio l’imprenditore Luca Parnasi, l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, il forzista Adriano Palozzi, l’ex assessore regionale del PD, Michele Civita, oltre al soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti.
I patteggiamenti riguardano tre ex collaboratori di Parnasi, ovvero Luca Caporilli, Giulio Mangosi, e Simone Contasta che dovranno scontare una condanna a due anni. Sono stati rinviati a giudizio, invece, gli altri manager vicini all’imprenditore, ovvero Nabor Zaffiri e Gianluca Talone. A processo anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni, e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti.
La prima udienza del filone principale dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma si terrà il 5 novembre. Tra gli altri, si dovranno presentare a processo anche Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, l’architetto Paolo Desideri, Giampaolo Gola, l’ex assessore allo sport del X Municipio, e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact.
Le accusa formulate dalla Procura sono a vario titolo di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Il Comune di Roma e la Regione Lazio hanno presentato richiesta di costituirsi parte civile. Appresa la notizia del rinvio a giudizio, il Ministero per i Beni e le attività culturali ha già avviato le procedure disciplinari previste dalla legge nei confronti di Francesco Prosperetti. Si va verso una sospensione.
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