Nonostante cinque ore di seduta la commissione che dovrà dare l’Ok definitivo al progetto del nuovo stadio della Roma, ha rinviato la propria decisione. Servirà un altro incontro per sciogliere i nodi relativi principalmente alla sicurezza e ai trasporti. Così com’è, insomma, il progetto non può essere approvato in Campidoglio, per alcune complicazioni relative al prolungamento della metropolitana B, chiesta come condizione fondamentale da parte dell’amministrazione comunale. La metro prevede una fascia di sicurezza che va da un minimo di 6 metri ad un massimo di 30, ma in alcuni tratti, il prolungamento della rete ferroviaria, passerebbe a 3 metri dalle abitazioni. Conclusione: la metro B non può arrivare a Tor di Valle.
Qui, sostanzialmente, si ferma il carro, poiché il sindaco Marino ha ribadito a più riprese che senza il prolungamento della metro B, il nuovo stadio della Roma non si farà. Con questo progetto e le norme, non soggette a deroga, la metro non si può fare e sarebbero state anche proposte in commissione soluzioni alternative: c’è ad esempio la possibilità di raddoppiare la Roma-Lido, ipotesi che però non convince l’amministrazione comunale. Si dovrà gioco forza trovare una terza via per uscire dal pantano.
Altro intoppo è quello rappresentato dal rischio di esondazione del Tevere: la zona nevralgica è rappresentata dal fosso di Valleranello, per il quale è previsto da progetto un innalzamento. Questo argomento, però, assieme alle questione delle cubature, è quello che ha sollevato maggiori perplessità tra i consiglieri comunali e tra le associazioni presenti. Particolarmente attive Legambiente e Italia nostra. Insomma, prima di avere l’Ok al progetto del nuovo stadio la Roma dovrà ancora sudare un bel po’.
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