Un ladro che scappa, una signora che piange perché le è stato appena scippato il suo portafogli pieno di soldi. La stazione Termini di Roma con il consueto viavai di persone che in fretta e furia transitano da una parte all’altra, a volte senza neanche guardarsi intorno. Erano da poco passate le 20, quando il centrocampista nigeriano della Lazio si è accorto di un uomo che correva velocemente con qualcosa in mano. Il ladro stava tentando la fuga lontano dal luogo dello scippo e ci stava riuscendo, fino a quando non si è accorto della presenza di un inseguitore. Quell’uomo era Ogenyi Eddy Onazi che in quel momento era a cena con suo fratello.
Una corsa veloce di 300 metri per un giovane calciatore non è certamente una distanza insormontabile. Il ladro, ignaro di avere alle sue spalle un atleta ben allenato, viene raggiunto quando aveva già gettato il portafogli su un automobile. Onazi recupera il malloppo, ma non contento blocca lo scippatore e lo porta nel ristorante dove è avvenuto il fattaccio, consigliando ai presenti di chiamare la polizia. Il centrocampista ha raccontato la sua versione dei fatti ai microfoni di ‘Lazio Style Radio’:
“Ho detto a mio fratello che quella persona losca aveva rubato qualcosa perché si stava allontanando veloce. Mio fratello è andato a sinistra e io a destra. Ho corso per 300 metri. L’uomo ha lasciato il portafoglio su una macchina, ma io l’ho inseguito ancora e dopo averlo preso l’ho riportato nel ristorante, chiedendo ai proprietari di chiamare la polizia. La donna era molto felice. C’erano molti soldi dentro. La signora stava piangendo e mi ha ringraziato tanto. Poi sono andato subito via perché c’era troppa gente”.
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