Terribile notizia quella giunge in queste ore dal Brasile: Joao Rodrigo, ex calciatore carioca che nel suo passato ha anche trascorsi in Svezia e in Honduras, è stato decapitato e la sua testa sarebbe stata recapitata ai familiari. Lo riferiscono i media sudamericani: Joao Rodrigo era stato sequestrato giorni fa a Rio de Janeiro e dopo ore e ore di silenzio, i malviventi hanno deciso di farsi vivi facendo trovare alla famiglia dell’ex calciatore i macabri resti appesi in una busta di plastica appesa alla porta della sua abitazione. La polizia brasiliana ha avviato subito le indagini e non si esclude il coinvolgimento di gruppi di trafficanti di droga.
La dinamica del sequestro e dalla barbara uccisione, infatti, sono quelle tipiche dei cartelli delle favelas. Joao Rodrigo, dopo aver smesso di giocare a calcio, aveva deciso di avviare una piccola attività commerciale assieme alla moglie, una poliziotta militare dell’Unidade de Polícia Pacificadora (UPP), impegnata da tempo nella lotta ai trafficanti di droga delle favelas. Proprio per questo motivo, gli inquirenti brasiliani temono che il macabro gesto sia un avvertimento da parte dei boss locali nei confronti della UPP.
Il Brasile, si sa, è impegnato nell’organizzazione dei Mondiali di calcio del 2014 e a tal proposito, il Governo ha deciso di avviare una massiccia opera di bonifica delle favelas, da sempre sotto il controllo di malviventi e narcotrafficanti. I rai della polizia sono stati negli ultimi tempi sempre più frequenti e non sono rari i casi in cui la popolazione civile si lamenti perfino di questa opera di ‘pulizia’ che infastidirebbe il loro ‘quieto vivere’.
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