Pablo Armero chiede spazio dopo mesi a scaldare la panchina del Milan: direttamente da ritiro della Colombia, il laterale classe ’86 esterna tutta la insoddisfazione per l’avvio di stagione alla stampa del suo Paese, meravigliata di come stia trovando così poco spazio in rossonero. Dopo l’esplosione all’Udinese e gli anni in chiaroscuro al Napoli, l’estate scorsa è stata molto importante per lui: buon Mondiale coi cafeteros e ritorno a Udine dopo il riscatto definitivo del club friulano; pochi mesi al West Ham non avevano rilanciato le sue quotazioni, ma le prestazioni in Brasile avevano fatto gola a qualche club, col Milan che alla fine se l’è accaparrato in prestito proprio dal sodalizio di patron Pozzo.
Il 9 agosto scorso il suo procuratore Luciano Ramalho esprimeva tutta la sua soddisfazione per l’esito positivo della trattativa col Diavolo:
“Siamo tutti molto contenti, Pablo è davvero entusiasta di questa grande chance. Abbiamo concluso tutto ieri ed ora è tutto a posto. Galliani è una persona pragmatica e a cui non piacere perdere tempo, abbiamo trovato in breve un accordo buono per tutte le parti coinvolte. Ora Pablo è felice. Obiettivi? Un nuovo percorso in un grande club, adesso c’è da pensare solo a lavorare, molto. Spera di continuare a fare le belle prestazioni viste al Mondiale”.
Qualche giorno dopo diceva la sua sul nuovo giocatore del Milan anche Adriano Galliani:
“Nel mese di Gennaio era praticamente conclusa, o molto vicina alla conclusione, l’operazione di uno scambio Constant-Armero poi saltato per il rifiuto di Constant. Ora che Constant è partito, siamo tornati su Armero. Lui è un giocatore importante, lui e Zapata sono due fratelli più che due compagni di squadra. Ma Armero mi ha detto che anche Mario Yepes gli ha parlato benissimo del Milan”.
Ebbene, dopo 13 minuti alla prima giornata contro la Lazio, Armero è uscito dai radar di Inzaghi e non ha più visto il campo; una situazione complicata che non ha compromesso la sua convocazione con la Colombia, ma proprio dal Sudamerica il giocatore sbotta:
“Ho avuto un colloquio con Mister Inzaghi perché è stato lui a volermi al Milano. Finora però non ho praticamente mai giocato in campionato: una cosa che non mi aspettavo dopo aver fatto un buon Mondiale la scorsa estate. Io non sono uno che ama molto parlare di quanto accade all’interno della squadra, ma la situazione è abbastanza difficile. Inzaghi mi disse ‘vieni che ho bisogno di te’ e ho pensato che sarebbe stato così, ma adesso non gioco”.
Parole inequivocabili che denotano un malumore serpeggiante nella rosa milanista (Pazzini è un altro di quelli che scalpitano invano), la verità non detta è che il giocatore sia stato letteralmente bocciato da Inzaghi e il suo staff tanto che a Milanello stanno già cercando un sostituto per gennaio (si parla di Pasqual della Fiorentina o Vangioni del River Plate). Armero però non dispera e pur esternando un certo dispiacere è ancora convinto di potersi giocare le sue carte; almeno è quello che si evince dalle parole di Ramalho che solo pochi giorni fa ha spiegato:
“Armero è pronto, sta bene fisicamente ed è a disposizione dell’allenatore. Quando sarà possibile, e il mister vuole, vuole giocarsi le sue opportunità. A gennaio via? Diciamo che tutto è possibile nel calcio. Lui ha fatto un bellissimo mondiale, è un giocatore che tutti conoscono bene, non ha bisogno di essere sponsorizzato per farsi conoscere. Però abbiamo un contratto e vogliamo rispettarlo”.
Scoccherà mai l’ora di Armero con la maglia rossonera? Bisognerebbe chiederlo a Inzaghi, ma tutti gli indizi raccolti fino ad ora conducono a un solo inequivocabile dato di fatto: a gennaio cambierà aria.
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