La polizia svizzera ha perquisito oggi la sede dell’Uefa a Nyon. Si tratta di un intervento che scaturisce dall’inchiesta giornalistica ormai nota come Panama Papers nella quale, secondo quanto rivelato dal Guardian, è coinvolto anche il neo-presidente Fifa Gianni Infantino.
In particolare, dal dossier emergerebbe che Infantino avrebbe avuto accordi opachi sui diritti tv quando era a capo dei servizi legali dell’Uefa. Questi accordi includevano trasferimenti di denaro verso società offshore.
In una nota ufficiale il diretto interessato ha detto che è interesse suo e del mondo del calcio che tutto venga alla luce e che già prima era determinato a ridare al calcio la sua reputazione, adesso lo è ancora di più, perciò ben venga un’indagine di questo tipo. Infantino ha anche detto:
“Sono per la trasparenza e a disposizione per ogni chiarimento”
[related layout=”right” permalink=”http://cronacaeattualita.blogosfere.it/post/569304/panama-papers-ultime-notizie”][/related]C’è anche una nota dell’Uefa che ha confermato la perquisizione di oggi da parte delle autorità svizzere e ha anche detto che c’è stata la massima collaborazione e che alla polizia federale sono stati forniti tutti i documenti pertinenti in possesso dell’Uefa.
Secondo quanto scritto dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung, dai documenti dello studio legale Mossack Fonseca, quelli da cui è scaturita tutta la vicenda che ora è nota con il nome di Panama Papers, è emerso che Infantino avrebbe co-firmato nel 2006 un contratto per la vendita dei diritti tv della Champions League e di altre competizioni per club e questo accordo aveva come controparte Hugo Jinkis e suo figlio Mariano Jinkis, che sono accusati di corruzione nell’inchiesta condotta dalle autorità Usa sullo scandalo Fifa e che ora sono agli arresti domiciliari.
La società dei Jinkis è argentina, si chiama Cross Trading ed è stata registrata nel paradiso fiscale di Niue, ha acquistato i diritti per 111mila dollari.
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