Francesco Bircolotti è stato rimosso dal suo incarico: lo speaker dello stadio Curi di Perugia era finito sulle prime pagine dei media sportivi, ma non solo, per aver erroneamente pronunciato il cognome di Davide Astori in occasione del minuto di raccoglimento stabilito dal governo del calcio italiano. Un lapsus, quello scappatogli prima di Perugia-brescia del 6 marzo scorso, che gli è costato carissimo: “Ho perso lucidità – racconta a La Presse – , forse. Non mi sono reso assolutamente conto dell’errore”. Al posto di Astori, lo speaker ha pronunciato per ben due volte Astolfi, suscitando incredulità tra i presenti. A quel punto, il club umbro ha deciso di sollevarlo dall’incarico, che per sua fortuna non era il “primo” lavoro, ma solo una collaborazione.
A distanza di oltre due settimane dall’accaduto, l’ormai ex speaker del Perugia prova a spiegare cosa sia potuto succedere. Si è trattato di un momento toccante per un intero Paese, amzi, la morte di Davide Astori ha varcato i confini nazionali suscitando commozione in tutto il mondo ed è probabile che proprio l’importanza del momento abbia fatto brutti scherzi.
“Sono arrivato al momento di silenzio come in stato di trance – ricorda Bircolotti – . L’unica spiegazione è che ho perso lucidità, forse anche per la commozione di quegli attimi. Non mi sono reso conto di aver pronunciato ‘Astolfi’. Ho sentito la curva rumoreggiare e ho chiesto al fonico cosa succedeva. Quando ho capito l’errore, avrei voluto sotterrarmi. Ho sentito un collaboratore della società per scusarmi immediatamente, ma da lui ho percepito freddezza. A fine partita non è accaduto nulla, non ho incontrato nessuno del club: erano tutti impegnati a risolvere la grana del furto”.
Quella sera successa un po’ di tutto al Curi, anche un furto ai danni di giocatori e tecnici all’interno dello spogliatoio. Tutto lo staff del Perugia era impegnato a capire come fosse potuto accadere che qualcuno avesse prelevato portafogli e oggetti personali, anche preziosi, mentre era in corso di svolgimento della partita. Insomma, nessuna rimozione immediata dello speaker, ma il giorno dopo…
“La mattina vengo convocato in sede via sms. Mi viene comunicato che, pur ringraziandomi per quanto fatto in questi anni, la collaborazione si deve interrompere. Per la società era un errore intollerabile. Il presidente deve aver pensato di aver fatto una figuraccia con risonanza nazionale, invece la cosa è rimasta circoscritta all’ambito dello stadio fino a due giorni fa. Ho preso atto della decisione, pur non condividendola. Non credo, sinceramente, di aver commesso un errore grave. Ho anche chiesto scusa ad Astori. E sono sicuro – conclude – che da lassù si sarà fatto una risata…”.
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