Ieri è stato criticato da Claudio Lotito per l’eccessiva durezza con cui la Uefa sanziona i club colpevoli di ospitare tifosi poco corretti (il presidente laziale ha detto che Platini “non è il vangelo”). Poche ore fa è invece intervenuto a margine della consegna del ‘Premio Liedholm’, sulla questione dei cori di “discriminazione territoriale” per i quali il Milan è stato sanzionato. Michel Platini, presidente dell’Uefa, ha precisato che l’Uefa non intende generare equivoci o ingerenze sulla questione italiana dei provvedimenti:

“Discriminazione territoriale? È una parola che ho imparato questa sera. L’Uefa dà le indicazioni, poi ognuno può fare di più, se lo ritiene utile. E l’Italia può introdurre la parola ‘territoriale”. Ritengo sbagliata la proposta di chi vuole togliere punti alle squadre per episodi di razzismo. Così si punirebbero i calciatori e non i tifosi. Dobbiamo punire i tifosi e non farli entrare negli stadi, al massimo chiudendone una parte”.

Platini ha aggiunto che il mondo del calcio non è marcio come spesso si dipinge e si augura un intervento della politica per riportare le persone “civili” allo stadio: “Per il 99% il calcio è bellissimo, è il più bel gioco del mondo. Problemi come il doping, il razzismo, la violenza, le scommesse rappresentano appena l’1%. I tifosi violenti, pericolosi, razzisti, quelli che insultano tutti, sono pochi. Ed il razzismo è un problema sociale, che riguarda i politici, che devono aiutare i tifosi “normali” a venire allo stadio“.

Adriano Galliani, intanto, ha annunciato che per la squalifica il Milan farà ricorso in tutte le sedi:

“Non ne voglio parlare in maniera approfondita, perché oggi è giorno di festa. Quella della normativa in questione è materia del Consiglio Federale. E, penso lo sappiate, proprio al Consiglio Federale oggi si è rivolto il presidente della Lega di Serie A. Noi, sul provvedimento delle porte chiuse per Milan-Udinese, faremo ricorso in tutte le sedi. Faremo ricorso in tutte le sedi in cui sia possibile ricorrere. Balotelli? L’ho sentito 2-3 volte oggi. Ha qualche problemino fisico ma non ha lesioni. Abbiamo piena fiducia nel dottor Castellacci che saprà fare al meglio il suo lavoro”.

E’ inammissibile immaginare che una partita di calcio di serie A possa giocarsi a porte chiuse” per discriminazione territoriale. Lo ha detto l’ad della Juventus, Beppe Marotta, in merito alla chiusura dello stadio di San Siro. “Siamo davanti a un problema che abbiamo sottovalutato e che mi auguro possa essere risolto – ha aggiunto Marotta, a Cuccaro per il ‘Premio Liedholm’ – perché una cosa è la discriminazione razziale e una cosa è quella territoriale. E da questo punto di vista qualsiasi urlo da parte di chiunque può essere considerato tale e quindi molto pericoloso“.

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ultimo aggiornamento: 10-10-2013


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