La lunga storia giornalistica (e non solo) della caccia al nuovo Buffon pare aver preso questa volta una piega chiara: saranno Bardi (Livorno) e Leali (Spezia) a giocarsi l’eredità, due spanne sopra tutta la compagnia dei numeri uno ventenni che stanno riportando sulla retta via la tradizione, e la scuola, tutta italiana in tema di estremi difensori.
I due hanno ormai iniziato in maniera abbastanza chiara un testa a testa che, salvo sorprendenti involuzioni (il ruolo è effettivamente il più delicato a livello psicologico), è già iniziato in Under-21 sotto la gestione Devis Mangia: l’interista, perché Bardi è interamente dell’Inter come Leali è interamente della Juventus, è sempre partito davanti anche perché è di fatto davanti sotto il profilo delle esperienze. E non a caso lui gioca in A mentre il collega mantovano, cresciuto nel Brescia, è al secondo vero anno di Serie B: insomma, Leali pare essere esploso più tardi, ma le prestazioni inanellate a Lanciano ed ora a La Spezia sono impressionanti. Merito, forse, anche di quel mese insieme a Buffon nel ritiro bianconero 2012/13 a Chatillon.
Sta di fatto che anche tecnicamente si tratta di due portieri abbastanza differenti; Bardi più classico nello stile ed elegante e Leali più istintivo ed esplosivo. Per tornare a uno dei vecchi dualismi del passato (non a caso un interista e uno juventino) sembra quasi di mettere a confronto Gianluca Pagliuca e Angelo Peruzzi. Con i dovuti distinguo. Anche perché oggi il destino di questi due giovani portieri pare essere davvero roseo, ma chi non ricorda la fine fatta da grandi promesse quali ad esempio Angelo Pagotto? Certo, iniziare a non farsi male da soli è già un primo grande passo verso la gloria.
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