Cesare Prandelli non sarà più il selezionatore della Nazionale Italiana dopo il Mondiale in Brasile, qualunque sia il risultato sul campo degli azzurri nella rassegna più importante. Non c’è l’annuncio ufficiale, ma nelle stanze della Federcalcio la decisione è già nota e le parole attendiste pronunciate dal commissario tecnico non lasciano molto spazio alle interpretazioni: “Nel momento in cui avremo la certezza matematica della qualificazione ai mondiali del Brasile, che per me è l’unica cosa che conta, vi comunicherò la mia decisione“. Il sostituto?
Per ora sono solo ragionevoli supposizioni, ma la candidatura di Massimiliano Allegri è quella più forte. Il tecnico toscano ha ripreso per i capelli, nella scorsa stagione, la permanenza e la fiducia (a tempo) al Milan, dopo mesi burrascosi. Allegri, pochi minuti dopo la qualificazione ai gironi della Champions League ottenuta contro il PSV, si era lasciato andare ad un duro sfogo: “Da due anni sono sulla graticola: magari darò le dimissioni, mi prenderò la notte per decidere. Magari mi metterò su un gommone al largo di Livorno e ogni tanto verrò a vedere qualche partita. Sono due anni che si parla del prossimo allenatore del Milan: bisogna essere più obiettivi“.
Un chiaro segno dell’instabilità perenne con cui è costretto a convivere l’ex tecnico del Cagliari, un semplice sfogo, o forse parole buone per avvisare la dirigenza. In realtà il Milan potrebbe pensare ad una soluzione comodissima in caso di addio ad Allegri: ingaggiare Prandelli, un’operazione che comporrebbe il puzzle. L’alternativa principale per la panchina della Nazionale prende il nome di Roberto Mancini. Più tortuose, ma non impossibili da percorrere, le strade che portano ad Antonio Conte e Luciano Spalletti.
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