La Football Association ha deciso di squalificare per 10 giornate l’uruguayano Luis Suarez per il morso rifilato ad Ivanovic durante Liverpool-Chelsea 2-2 di domenica scorsa. E’ la secondo volta che la federazione inglese punisce severamente l’attaccante del Liverpool dopo la squalifica per 8 giornate del dicembre 2011 per i presunti insulti razzisti rivolti a Patrick Evra in una partita contro il Manchester United, sempre negati però dall’uruguayano. In virtù di questa decisione, Suarez non potrà più giocare fino al termine della stagione e sarà costretto a saltare anche le prime 6 giornate della prossima, sempre ammesso che resti al Liverpool o comunque in Inghilterra.
Non era la prima volta che Suarez sferrava un morso ad un avversario; era già successo infatti anche nel novembre 2010 quando il sudamericano indossava al maglia dell’Ajax. In quel caso la vittima fu Otman Bakkal, all’epoca centrocampista dei rivali del Psv ed oggi giocatore della Dinamo Mosca. La squalifica imposta della federazione olandese fu di 7 giornate, e convinse anche i dirigenti a cedere il giocatore proprio al Liverpool nel mercato di gennaio. Il calciatore ha tentato di rimediare in qualche modo al gravissimo gesto scusandosi attraverso il suo account di Twitter subito dopo il fischio finale:
“Sono dispiaciuto per quanto avvenuto questo pomeriggio, chiedo scusa ad Ivanovic e a tutto il mondo calcistico per la mia inescusabile condotta. Sono molto dispiaciuto a riguardo.”
Il secondo Tweet sull’argomento è arrivato invece lunedì quando il Liverpool lo ha multato e lui ha voluto ribadire le scuse, annunciando inoltre di aver chiesto al suo club di donare il denaro in beneficenza ai familiari delle vittime della tragedia di Hillsborough:
“Per la mia inaccettabile condotta di ieri, oggi il club mi ha multato. Ho chiesto al club di donare il denaro all’Hillsborough Family Support Group per il disturbo che ho creato ai tifosi del Liverpool e ad Ivanovic.”
Le scuse ed i buoni propositi non sono bastati al FA, che ha voluto comunque comminargli una punizione esemplare. Chissà che anche questa volta Suarez non preferirà cambiare paese per ricominciare da zero in un altro campionato.
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