Durante la giornata di oggi, è giunta la sentenza per quanto riguarda i tifosi della Pro Patria, rei di aver ingiuriato Kevin-Prince Boateng e altri calciatore di colore del Milan, durante l’incontro amichevole Pro Patria – Milan, match giocato e sospeso lo scorso 3 gennaio, con cori di stampo razzista.

Il tribunale ha condannato, nel processo di primo grado per direttissima, cinque imputati a due mesi di reclusione per ingiurie aggravate dalla matrice razziale mentre un sesto imputato, l’unico che si è presentato a tutte le udienze e al quale sono state riconosciute le attenuanti generiche per la collaborativa condotta processuale, dovrà scontare solo 40 giorni di reclusione. Gli imputati sono stati condannati anche a risarcire 5mila euro alle parti civili ossia la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio.

Tra gli imputati condannati, c’è anche Riccardo Grittini, assessore della Lega Nord nel Comune di Corbetta. I legali dei sei tifosi hanno comunicato che faranno appello.

L’avvocato del Comune di Busto Arsizio ha commentato la sentenza con le seguenti dichiarazioni:

Recentemente Lilian Thuram ha dichiarato che neri non si nasce ma si diventa a causa dell’ambiente esterno. Ecco, Busto Arsizio non vuole più diventare rossa di vergogna per questi fatti che hanno arrecato un danno di immagine in tutto il mondo.

Il Pubblico Ministero, Mirko Monti, è soddisfatto per la sentenza:

Era quello che volevamo sentire questa sentenza deve far capire alle tifoserie che certi comportamenti non dovranno ripetersi perché saranno colpiti.

Parole sottoscritte anche dall’avvocato della Lega Pro:

E’ un precedente di particolare rilevanza perché per la prima volta si colpisce un episodio di discriminazione razziale nell’ambito di un impianto sportivo. E’ un messaggio che la giustizia vuole dare al mondo dello sport, dove i valori devono essere al primo posto, per evitare il ripetersi di episodi disdicevoli.

Soddisfatto anche il Milan che, però, è stato rimproverato indirettamente per il comportamento processuale di Sulley Muntari, tra i giocatori, tra l’altro, che hanno maggiormente sostenuto la decisione di sospendere la partita. Il calciatore ghanese dovrà pagare 500 euro di ammenda per aver saltato le ultime due udienze. Il giudice Toni Adet Novik ha commentato amaramente l’accaduto:

E’ una grave mancanza di rispetto nei confronti del Tribunale perché questo processo nasce proprio dall’esigenza di tutelare persone che hanno un colore diverso della pelle.

Foto | © Getty Images

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ultimo aggiornamento: 05-06-2013


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