Una breve parentesi da arbitro di calcio, dai 17 ai 23 anni. E’ quanto emerge da un documento rimasto per 20 anni negli archivi della sezione Aia di Firenze, alla quale Matteo Renzi è stato iscritto dal 1990 al 1995. L’attuale Presidente del Consiglio è sempre stato un grande appassionato di calcio (non ha mai nascosto il suo tifo per la Fiorentina) e avrebbe calcato i campi di calcio, ma ricoprendo il ruolo di direttore di gara e non di calciatore. «Matteo Renzi? Fermezza impressionante, è uno che sa farsi rispettare. Atleticamente però è lento: e non ha cambio di passo». E’ il rapporto stilato sul giovane arbitro da un commissario dell’Aia, l’Associazione italiana arbitri, nel 1995.
L’Ansa è entrata in possesso del documento in cui il commissario analizzò ogni caratteristica del futuro premier in cui spiccano buone doti di arbitro: «Ha ottima predisposizione all’attività intrapresa e ottimo carattere. Riesce ad instaurare un eccellente rapporto con calciatori e accompagnatori». Il voto dato a Renzi fu un “4” molto vicino al “5” che rappresentava il massimo dell’epoca. L’unica pecca era la resistenza fisica:
«È un ragazzo pratico e intelligente che sa farsi rispettare senza forzature. Tecnicamente è preparato, sul piano disciplinare e comportamentale va benissimo. Ha un ottimo carattere, poi. È un arbitro affidabile, può già salire di categoria: e dopo la dovuta esperienza può andare anche oltre. Atleticamente però è lento e non ha cambio di passo».
Il giudizio riguarda una partita di Seconda Categoria del campionato regionale toscano, disputata in provincia di Arezzo. La gara terminò 3-3 e Renzi concesse due rigori sacrosanti, ma sbagliò nel valutare due interventi in gioco pericoloso. Tuttavia questi ultimi due episodi non inficiarono nella prestazione, secondo il rapporto del commissario. Pochi anni fa Renzi ha ricevuto dal presidente dell’Aia Marcello Nicchi e da quello della Figc Giancarlo Abete la tessera onoraria di arbitro.
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