È stato un vero e proprio raid quello avvenuto domenica mattina a Magliano Romano, dove era in corso di svolgimento la gara tra i padroni di casa e l’Ardita San Paolo di Roma, valida per il campionato di terza categoria locale. Sulla via Flaminia si è consumato l’ennesimo episodio di violenza sui campi di periferia: protagonisti, un gruppo di neofascisti che hanno fatto irruzione in tribuna, aggredendo i tifosi ospiti. Il bilancio finale è di 7 feriti: sospesa la gara, infatti, si è reso necessario l’intervento dei sanitari del 118, che hanno prestato i primi soccorsi alle persone aggredite.
I teppisti, circa una quindicina di persone incappucciate, armati di spranghe e bastoni sono comparsi all’improvviso sulle tribune del campo di Magliano Romano e dopo aver ferito sette persone, hanno invaso anche il terreno di gioco, costringendo l’arbitro a sospendere la partita. Mentre qualcuno dei presenti chiamava il 118, i neofascisti fuggivano a gambe levate per evitare di essere fermati dalle forze dell’ordine. Tra i feriti non c’è al momento nessuno in pericolo di vita, anche se uno di loro, colpito alla testa, è stato portato in ospedale e viene trattenuto in osservazione. Un altro tifoso dell’Ardita, invece, è tornato a casa con un braccio fratturato.
Luca Di Bartolomei, figlio di Agostino, bandiera della Roma degli anni ’80, ha espresso solidarietà nei confronti dei tifosi dell’Ardita feriti, mentre la formazione capitolina, tramite la propria pagina Facebook, ha emesso un comunicato tramite il quale si racconta l’accaduto:
“Abbiamo subìto un’aggressione sugli spalti da parte di persone a volto coperte e armate di spranghe e bastoni. Questi fatti – si legge – ci lasciano attoniti in quanto non comprendiamo le motivazioni alla base di tale gesto. Questa è la terza stagione che ci vede protagonisti all’interno dei campionati federali, nei quali abbiamo sempre riscosso un notevole successo in termini di partecipazione e consenso dimostratoci anche dalle società calcistiche incontrate sul nostro cammino. In conclusione, questo attacco è da considerarsi rivolto non soltanto a noi bensì a tutte le società che promuovono un modello differente di sport e a tutte quelle realtà sociali che operano nei territori di Roma e limitrofi”.
Le forze dell’ordine sono al lavoro per individuare i colpevoli, mentre tutto il movimento calcistico dilettantistico si interroga sul perché di questo raid della follia.
Foto: Twitter ufficiale Asd Ardita
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